Consulenti del Lavoro, le pensioni sono messe al sicuro grazie alla crescita del patrimonio dell’Enpacl. I dati emergono dall’approvazione del bilancio consuntivo per il 2017.
La crescita del numero dei pensionati e delle prestazioni liquidate è bilanciata dal buon rendimento degli investimenti e dall’incremento del patrimonio netto che supera il miliardo di euro. Ricavi per 237 milioni di euro, un avanzo di esercizio di 91 milioni e il patrimonio netto che supera ampiamente il miliardo di euro, attestandosi a 1.170 milioni di euro, in aumento dell’8,9% rispetto al valore dell’anno precedente, tale da consentire una copertura pari a 10,1 volte le pensioni in essere al 31 dicembre 2017. Sono questi i numeri del bilancio consuntivo 2017 dell’ENPACL, l’ente che gestisce la previdenza dei consulenti del lavoro, approvato dall’Assemblea dei Delegati il 27 aprile scorso, che certifica lo stato di salute di cui gode l’Ente di previdenza della Categoria.
Il consuntivo 2017 ha visto quasi raddoppiare il risultato della gestione finanziaria con la conseguente creazione di un consistente avanzo gestionale, che contribuisce al miglioramento del saldo della gestione caratteristica, contributivo-previdenziale, il cui risultato positivo per il 2017 è di oltre 75 milioni di euro.
Nel 2017 la spesa previdenziale è cresciuta, rispetto all’esercizio precedente, del 4,51%, a fronte di un incremento dello 0,26% del gettito contributivo (che non tiene conto della parte di contribuzione integrativa non utile a fini pensionistici e dei contributi di maternità, che finanziano la relativa gestione). In particolare il numero dei trattamenti pensionistici è aumentato del 2,62% (n. 9.925 nel 2017 contro n. 9.672 del 2016), mentre continua il calo del numero degli iscritti (n. 25.598 a fronte di n. 25.903 del 2016), a conferma di un trend negativo cominciato già dal 2011, fortemente condizionato dalle cancellazioni degli iscritti nei primi 6 – 10 anni di attività, in particolare nel sud Italia.
Il Bilancio dell’Enpacl conferma la tendenza alla diminuzione del numero delle vecchiaia, così come la crescita delle anzianità a ritmi ben più sostenuti rispetto alle altre tipologie, dato ormai costante da più esercizi; rispetto al totale delle pensioni di anzianità quelle totalizzate incidono per il 26,35% in termini numerici e per il 23,87% in termini di importo (nello scorso esercizio rispettivamente 27,41% e 24,27%). Tali percentuali sono comunque particolarmente rilevanti se confrontate con quelle analoghe del 6,54% e 4,35% relative alla vecchiaia (6,19% e 4,19% nel 2016).
I dati sono bilanciati però dal buon rapporto tra patrimonio netto e pensioni di competenza dell’anno incluse le rendite: il rapporto sale nel 2017 a 10,07 dal 9,67 a fine 2016 mentre il rapporto tra iscritti (25.598) e pensionati (10.039), inclusi i titolari di rendita, è di 2,55 (2,64 a fine 2016). Lo stesso rapporto sale a 2,58 (2,68 a fine 2016) se anziché il numero dei pensionati si prende in considerazione il numero dei trattamenti (9.925) che prescinde, nel caso di reversibilità e indirette, dalla composizione del nucleo familiare.
Il documento mostra poi che l’Enpacl ha avviato nei mesi scorsi l’iter per il “cumulo dei periodi assicurativi”, di cui alla Legge n. 228/2012. Alcune difficoltà interpretative restano ancora irrisolte, ma in ogni caso l’Ente ha provveduto alla trasmissione all’INPS (che, ricordiamo, è comunque l’ente che provvede alla liquidazione del trattamento pensionistico anche nei casi in cui non è interessato al calcolo di alcuna quota), di tutte le domande di pensione in cumulo pervenute dal 1 gennaio 2017, debitamente corredate dell’esito dell’istruttoria curata dall’Ente. Alla fine dello scorso mese di febbraio le domande pervenute erano 171, di cui 25 ricusate per mancanza dei requisiti.
Da sottolineare lo sforzo economico dell’Ente per finanziare le misure a sviluppo e sostegno della Categoria e quelle per l’assistenza sanitaria e per interventi straordinari per particolari condizioni di bisogno, determinate da circostanze o da situazioni di notevole gravità. Le risorse messe in campo sono pari a 4,7 milioni di euro, equivalenti al 4% della spesa complessiva per prestazioni previdenziali e assistenziali. Nell’ambito delle misure di cui sopra, va ricordata la novità dell’esercizio 2017 costituita dall‘erogazione di un sussidio una tantum a favore di orfani di Consulenti minori di età, per un importo complessivo di € 302.000.