Con l’approvazione della “Legge di Bilancio 2018”, il Consiglio dei Ministri ha emanato la proroga del SISTRI, rinviando l’operatività del Sistema di tracciabilità dei rifiuti al 1 gennaio 2019. Attenzione, tuttavia alle scadenze su obbligo di iscrizione e di pagamento.
I soggetti obbligati a essere iscritti sono:
- enti e/o imprese produttori di rifiuti speciali pericolosi con più di dieci addetti (lavoratori, titolari, soci lavoranti)
- enti e/o imprese che raccolgono e/o trasportano rifiuti speciali pericolosi a titolo professionale, o che effettuano operazioni di trattamento, recupero, smaltimento, commercio e intermediazione di rifiuti speciali pericolosi
La scadenza per il pagamento del contributo risulta invece il 30 aprile.
La mancata iscrizione e il mancato pagamento del contributo sono puniti con una sanzione amministrativa pecuniaria da 15.500,00 a 93.000,00 euro, che per quest’anno sarà ridotta del 50%. L’applicazione delle sanzioni per il mancato utilizzo del SISTRI è invece posticipata al 1 gennaio 2019.
Mentre rimangono in vigore fino al 31/12/2018 obblighi e sanzioni relativi alla gestione dei registri cartacei di carico/scarico, dei formulari d’identificazione rifiuti e della dichiarazione ambientale (MUD).
Il SISTRI (Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti) nasce su iniziativa del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, per permettere l’informatizzazione della tracciabilità dei rifiuti speciali a livello nazionale.
La lotta alla illegalità nel settore dei rifiuti speciali costituisce una priorità del Governo per contrastare il proliferare di azioni e comportamenti non conformi alle regole esistenti e, in particolare, per mettere ordine a un sistema di rilevazione dei dati che sappia facilitare, tra l’altro, i compiti affidati alle autorità di controllo.
Con il SISTRI lo Stato intende dare, inoltre, un segnale forte di cambiamento nel modo di gestire il sistema informativo sulla movimentazione dei rifiuti speciali. Da un sistema cartaceo – imperniato sui tre documenti costituiti dal Formulario di identificazione dei rifiuti, Registro di carico e scarico, Modello unico di dichiarazione ambientale (MUD) – si passa a soluzioni tecnologiche avanzate in grado, da un lato, di semplificare le procedure e gli adempimenti con una riduzione dei costi sostenuti dalle imprese e, dall’altro, di gestire in modo innovativo e più efficiente, e in tempo reale, un processo complesso e variegato che comprende tutta la filiera dei rifiuti, con garanzie di maggiore trasparenza e conoscenza.