aumenti-stipendiali-scuolaAumenti stipendiali per la Scuola: la Corte dei Conti, ha dato il via libera al contratto del comparto Istruzione e Ricerca.


Potrà così giungere al traguardo il contratto con le novità dal punto di vista normativo ma anche gli aumenti e gli arretrati per il biennio 2016/18. Da 271 euro a 412 euro sono gli importi netti che andranno direttamente in busta paga secondo il calcolo degli arretrati.

 

Si tratta delle cifre accantonate nelle leggi finanziarie 2016 2017 e 2018. Gli importi sono diversi in base al profilo sia ATA che docenti, in relazione a quelli che sono gli importi.

 

Per un maestro di scuola elementare o dell’infanzia gli arretrati saranno compresi tra i 248 e i 359 euro netti in base all’anzianità di servizio. Gli assistenti amministrativi delle segreterie scolastiche avranno un arretrato compreso tra i 218 e i 291 euro netti. I collaboratori scolastici (i bidelli) avranno in busta paga un arretrato compreso tra i 195 e i 252 euro netti secondo l’anzianità di servizio.

 

AUMENTI E ARRETRATI NON SARANNO POSSIBILI NEL CEDOLINO DI APRILE

 

Aumenti e arretrati non saranno possibili nel cedolino di aprile, la cui esigibilità è confermata per il 23 aprile per il personale a tempo indeterminato e il personale con supplenza al 31 agosto o 30 giugno. Potrebbe esserci però una emissione speciale per gli arretrati, come accaduto per gli statali.

 

SINDACATI CONVOCATI ALL’ARAN

 

I sindacati sono stati convocati all’Aran per la sottoscrizione definitiva del contratto il 19 aprile. Ricordiamo che l’intesa del 9 febbraio è stata firmata da Uil, Cisl, FLCGIL, e non da Gilda degli Insegnanti e Snals.

 

I COMMENTI

 

Grande soddisfazione esprime Maddalena Gissi , segretaria generale della Cisl Scuola, ricordando come questo contratto sia importantissimo ” non solo per i benefici che immediatamente rende disponibili dopo anni di sostanziale blocco delle retribuzioni, ma anche perché da questo contratto, che scadrà il 31 dicembre, siamo pronti a ripartire riprendendo il percorso verso una valorizzazione adeguata di tutte le professionalità “.

 

Pino Turi, segretario generale della Uil, evidenzia i tempi lunghi dell’iter di approvazione, sostenendo che si dovrebbe attuare una riforma volta a ridurre i tempi della burocrazia:  “inaccettabili i tempi di attesa (70 giorni) per arrivare alla conclusione dell’iter di approvazione.  Vera riforma di struttura dovrebbe essere riduzione dei tempi della burocrazia non più vicini a tempi società reale.”

 

Commenta così la FLC CGIL: ” Si colma così un vuoto di cui hanno sofferto per lunghissimi anni i lavoratori dei settori Scuola, Università, Ricerca e AFAM. Su mandato dei propri iscritti, attraverso un referendum, e dei lavoratori del Comparto, che si sono espressi favorevolmente in media all’80%, dopo una capillare consultazione nei posti di lavoro, la FLC CGIL apporrà la firma definitiva al Contratto del Comparto Istruzione e Ricerca 2016-2018.

Si ripristina la normale dialettica nelle relazioni sindacali attraverso lo svuotamento delle parti più negative sul piano dei rapporti di lavoro della legge 150 e della legge 107, inizia un recupero salariale, sia pur parziale e da completare con il prossimo rinnovo, si ampliano gli spazi di partecipazione e di negoziato. 

 

Questo Contratto non è un punto di approdo per la FLC CGIL, ma una ripartenza, visto che andrà in scadenza il 31 dicembre 2018 e che il prossimo governo dovrà stanziare nella legge di bilancio le risorse per il triennio 2019-2021.

 

Ritornare alla normale dialettica sindacale infatti, significa dar seguito alle sequenze contrattuali, stanziare le risorse necessarie per completare il recupero del potere d’acquisto perduto in questi dieci anni e avviare le trattative del nuovo Contratto 2019- 2021. La FLC CGIL è già impegnata nella preparazione della piattaforma per il prossimo rinnovo attraverso la più ampia partecipazione dei propri iscritti e dei lavoratori. Questo sarà il nostro piano di lavoro e di battaglia a partire da giovedì 19 aprile.

 

Elvira Serafini, segretario generale dello Snals, in vista della firma del contratto del comparto istruzione il prossimo 19 aprile, ha detto all’Ansa:

 

“Non è intendimento della nostra organizzazione sindacale sottoscrivere il contratto in ragione dei suoi contenuti”.

 

Lo Snals non ha firmato la pre-intesa del 9 febbraio scorso e ha in più occasioni ribadito la propria posizione di contrarietà.

 

Rino Di Meglio della Gilda ha affermato all’Ansa: “Ho convocato il nostro esecutivo per giovedì 19 mattina per prendere la decisione finale”. Il sindacato non aveva firmato in febbraio l’ipotesi di rinnovo del contratto del comparto istruzione, per una serie di riserve in particolare attinenti la parte economica.