Valutare i rischi nell’ambito dei rapporti Partenariato Pubblico-Privato e monitorare la corretta esecuzione dei contratti: ecco le principali novità introdotte dalla linee guida ANAC n. 9/2018.
I contratti di partenariato pubblico privato, costituiscono una forma di cooperazione tra il settore pubblico e quello privato finalizzata alla realizzazione di opere e alla gestione di servizi. Nell’ambito della quale i rischi legati all’operazione che si intende porre in essere sono suddivisi tra le parti sulla base delle relative competenze di gestione del rischio.
Fermo restando che è necessario che sia trasferito in capo all’operatore economico, oltre che il rischio di costruzione, anche il rischio di disponibilità o, nei casi di attività redditizia verso l’esterno, il rischio di domanda dei servizi resi, per il periodo di gestione dell’opera.
Le diverse tipologie di rischio
Il Rischio operativo è definito all’articolo 3, comma 1, lettera zz) del codice dei contratti pubblici. In tale categoria di rischio rientrano, oltre al rischio di costruzione, anche il rischio di domanda e/o il rischio di disponibilità. Il rischio operativo deriva da fattori al di fuori del controllo delle parti, differenziandosi per tale aspetto da rischi come quelli legati a una cattiva gestione o a inadempimenti contrattuali da parte dell’operatore economico, che non sono determinanti ai fini della qualificazione giuridica del contratto come concessione, dal momento che sono insiti anche nei contratti di appalto pubblico.
Il Rischio di costruzione. In tale categoria generale di rischio si distinguono, a titolo esemplificativo e non esaustivo, i seguenti rischi specifici:
- rischio di progettazione, connesso alla sopravvenienza di necessari interventi di modifica del progetto, derivanti da errori o omissioni di progettazione;
- rischio di esecuzione dell’opera difforme dal progetto;
- rischio di aumento del costo dei fattori produttivi o di inadeguatezza o indisponibilità di quelli previsti nel progetto;
- rischio di errata valutazione dei costi e tempi di costruzione;
- rischio di inadempimenti contrattuali di fornitori e subappaltatori;
- rischio di inaffidabilità e inadeguatezza della tecnologia utilizzata.
Il Rischio di domanda, che può non dipendere dalla qualità delle prestazioni erogate dall’operatore economico, costituisce di regola un elemento del consueto “rischio economico” sopportato da ogni operatore in un’economia di mercato. In tale categoria generale di rischio si distinguono i seguenti rischi specifici:
- rischio di contrazione della domanda di mercato, ossia di riduzione della domanda complessiva del mercato relativa al servizio, che si riflette anche su quella dell’operatore economico;
- rischio di contrazione della domanda specifica, collegato all’insorgere nel mercato di riferimento di un’offerta competitiva di altri operatori che eroda parte della domanda.
Il Rischio di disponibilità. In tale categoria generale di rischio si distinguono, a titolo esemplificativo e non esaustivo, i seguenti rischi specifici:
- rischio di manutenzione straordinaria, non preventivata, derivante da una progettazione o costruzione non adeguata, con conseguente aumento dei costi;
- rischio di performance, ossia il rischio che la struttura messa a disposizione o servizi erogati non siano conformi agli indicatori chiave di prestazione, con conseguente riduzione dei ricavi;
- rischio di indisponibilità totale o parziale della struttura da mettere a disposizione e/o dei servizi da erogare.
Il monitoraggio dell’attività dell’operatore economico
Il contratto di Partenariato Pubblico Privato, stipulato tra l’amministrazione e l’operatore economico aggiudicatario è predisposto dal RUP e da questo proposto all’amministrazione con indicazione dello schema completo delle clausole contrattuali ritenute adeguate.
Il contratto deve riportare in allegato l’offerta aggiudicata e la matrice dei rischi. Al fine di poter realizzare un corretto monitoraggio dell’attività dell’operatore economico è necessario che le clausole contenute nel contratto siano definite con rigore, nel rispetto dei contenuti minimi dell’offerta e del contratto, tenendo conto delle caratteristiche di ciascuna specifica tipologia di operazione di PPP posta in essere.
La matrice dei rischi individua e analizza i rischi connessi all’intervento da realizzare ed è utilizzata – in fase di programmazione – per la redazione del documento di fattibilità economica e finanziaria e per verificare la convenienza del ricorso al PPP rispetto ad un appalto tradizionale e – in fase di esecuzione – per il monitoraggio dei rischi.
Resoconto economico-gestionale
Infine, le amministrazioni aggiudicatrici, per il tramite del Rup, coadiuvato dal direttore dei lavori o dal direttore dell’esecuzione, devono acquisire un periodico resoconto economico-gestionale sull’esecuzione del contratto. Nel quale sia evidenziato:
- l’andamento dei lavori in relazione al cronoprogramma,
- l’esecuzione dei controlli previsti dal contratto,
- l’applicazione di eventuali penali o decurtazioni del canone e, in generale, ogni altro elemento di rilevanza contrattuale necessario per accertare la corretta gestione del contratto di PPP.
In allegato il testo completo delle linee guida.