fattura-elettronica-carburanteNon si potrà più richiedere la deduzione dell’imposta dal loro reddito attraverso la compilazione della scheda carburante: ecco quindi come entrano in gioco le nuove regole sulla fattura elettronica carburante.


Dal 1° luglio 2018 scatta l’obbligo di fatturazione elettronica su carburante o gasolio destinati ad essere utilizzati come carburanti per motori. La novità di cui si è più parlato negli ultimi mesi riguarda, a dire il vero, l’abolizione della scheda carburante e l’obbligo di fatturazione elettronica e pagamenti tracciabili per i contribuenti titolari di partita IVA.

 

In sostanza, a partire da luglio di quest’anno, niente certificazione fiscale solo per i rifornimenti di carburante effettuati dai privati consumatori mentre quelli a favore di imprese e professionisti (titolari di partita IVA) dovranno essere obbligatoriamente certificati a mezzo emissione di fattura elettronica sul carburante.

 

Entro la fine di aprile verrà pubblicato il provvedimento con cui le Agenzie delle Entrate e delle Dogane, sentito il Ministero dello Sviluppo economico, definiranno

 

  • le informazioni da trasmettere,
  • le regole tecniche,
  • i termini per la trasmissione telematica,
  • le modalità per garantire sicurezza ed inalterabilità dei dati,
  • nonché eventuali modalità e termini graduali per l’adempimento dell’obbligo

 

Tutto questo in considerazione del grado di automazione degli impianti di distribuzione di carburanti.

 

A tale scopo potrebbe sopperire un’applicazione apposita che consente la creazione di un QR Code contenente i dati di fatturazione di chi effettua rifornimento. Inoltre, potrebbe apparire utile anche una triangolazione con l’Agenzia delle Entrate (o soggetti terzi) per al gestione di un protale sul quale gli interessati dovranno preventivamente registrarsi.

 

Per ovviare a una serie di inconvenienti, inoltre, si pensa di dotare il gestore della stazione di un apposito strumento che provvederebbe alla diretta associazione dell’operazione con il soggetto che acquista il carburante.

 

In tal modo non sarebbe necessario, ogni volta, acquisire i dati di chi effettua il rifornimento e si eviterebbero discriminazioni tra chi effettua l’operazione di giorno e chi la effettua quando è attivo il servizio di self service e/o non sono presenti gli operatori fisici che si occupano della raccolta dei dati e della registrazione del pagamento.