Cresce e allarma la disuguaglianza sociale e in particolare le “disuguaglianze in salute” esistenti nel nostro Paese.


Cresce la disuguaglianza sociale sulla Salute

Le logiche di contenimento della spesa, e in particolare le scelte di efficienza aziendale. A volte anche di interesse privato, hanno compromesso progressivamente i risultatati per la salute dei cittadini. In particolare risultano colpite le donne, i servizi per malattie croniche e disabilità. E poi i servizi per le fasce deboli della popolazione e i servizi di prevenzione nei luoghi di lavoro.

 

Nonostante la progressiva riduzione del finanziamento pubblico i servizi del Servizio Sanitario Nazionale continuano a risultare non solo meno costosi. Ma anche e soprattutto più efficienti ed efficaci in termini di prevenzione e promozione della salute di quelli privati. E, soprattutto, continuano ad offrire più garanzie ai cittadini.

 

Per questo Federconsumatori insiste sulla necessità di investire in salute e sull’urgenza di realizzare interventi ad hoc. Per garantire ai cittadini l’accesso al Servizio Sanitario Nazionale. Interventi non solo per definire i tempi massimi di attesa. Ma anche per indicare sistemi omogenei di valutazione della qualità di prestazioni e servizi, dello stato delle strutture ed infine del livello di sprechi e inefficienze da superare.

 

I determinanti socioeconomici sono il singolo determinante più importante delle differenze di salute di una popolazione. In effetti, le disparità sociali nella salute sono un problema complesso che nasce da una rete di meccanismi di generazione: la stratificazione sociale dettata dalla disuguale distribuzione delle risorse (determinanti distali) influenza la distribuzione dei principali fattori di rischio per la salute (determinanti prossimali): ambientali, psicosociali, stili di vita insalubri e in molti casi anche i limiti di accesso alle cure appropriate

 

In Italia, in questi ultimi due anni è incrementata la consapevolezza circa la rilevanza politica del problema delle disuguaglianze di salute e ciò per effetto combinato degli interventi della Commissione Europea, dell’aumentata capacità interpretativa nell’analisi dei fattori causali e delle conseguenze, della maggiore conoscenza riguardo all’efficacia delle azioni di contrasto.