case-law-677940_640Una condanna per corruzione, da parte della Corte d’Appello di Catania, nei confronti dell’ex sindaco di Aci Catena e dell’ex consigliere comunale ed ex presidente della commissione Finanza. L’accusa: violazione del divieto di frammentazione dell’appalto.


I due imputati, l’ex sindaco di Aci Catena Ascenzio Maesano e l’ex consigliere comunale, nonché ex presidente della commissione Finanza, Orazio Barbagallo, erano stati condannati in primo grado, il 19 luglio del 2017, a quattro anni in rito abbreviato. La condanna è la seguente: tre anni di reclusione ciascuno.

 

L’accusa: corruzione per avere preso almeno due mazzette del valore complessivo di circa 20mila euro dall’imprenditore dell’Halley consulting Srl, Giovanni Cerami per il rinnovo del contratto di gestione dei software usati dall’ente locale al comune di Aci Catena (per oltre dieci anni mediante il ricorso dell’illegittimo istituto del rinnovo del contratto) e l’aggiudicazione del progetto di tele-assistenza Home care.  Cerami, avendo scelto il rito ordinario, dovrà affrontare il processo di primo grado a partire dal prossimo mese.

 

La cessione del denaro sarebbe avvenuta a giugno 2016: il personale della Direzione investigativa antimafia, ha intercettato una conversazione tra Barbagallo e Maesano, nel corso della quale il primo chiedeva un appuntamento perché aveva da dare «una bella notizia».

 

I legali dei due imputati, Enzo Mellia e Giuseppe Marletta per Maesano, Orazio Consolo e Giuseppe Di Mauro per Barbagallo, hanno visto approvata la richiesta di ridurre gli anni di pena per i loro assistiti da quattro a tre anni, ma continuano a chiedere il patteggiamento. Gli avvocati della difesa, infatti, si oppongono al risarcimento da versare al comune di Aci Catena. La decisione finale della Corte verrà resa nota il prossimo 21 giugno.