garbage-2729608_640Discariche al collasso in Sicilia, impianti di compostaggio mai realizzati, fondi che rischiano di andare perduti: situazione critica in almeno 50 Comuni.


 

Il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, ha incontrato a Palazzo Chigi il presidente del Consiglio dei ministri, Paolo Gentiloni per illustrare l’emergenza rifiuti nell’isola. Indispensabile, a detta del governatore, un intervento immediato, come ha sottolineato Musumeci, per Bellolampo e altre discariche quasi “off limits” nell’Isola, ma contemporaneamente bisognerà approntare un piano a breve-medio termine.

 

A tal proposito, il presidente della Regione ha esposto il programma del suo governo, in tema di rifiuti, che parta dalla costruzione di centri di compostaggio e da una politica che punti all’incremento della raccolta differenziata. Piano, che però, per quanto i tempi vengano contingentati, necessita di almeno due, tre anni. Per rispettare la tabella di marcia, bisognerà lavorare su più fronti, con un notevole impegno, per recuperare il tempo perduto.

 

Una cinquantina di Comuni – fra i quali Bagheria, Termini Imerese, Cefalù e Alcamo – non ha più una discarica nella quale portare l’immondizia indifferenziata. La struttura di Oikos a Motta Sant’Anastasia, in provincia di Catania, ha infatti chiuso ala fine dell’anno scorso i cancelli ai camion provenienti da EcoAmbiente, dove i 50 Comuni del Palermitano e del Trapanese portano l’immondizia per un primo trattamento.

 

Bagheria, per superare l’emergenza, l’amministrazione comunale ha firmato un contratto per l’uso di quattro nuove vasche per la raccolta differenziata, quattro cassoni scarrabili e un compattatore a due assi.