Il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan, ha firmato il decreto che stabilisce le modalità di attuazione relative all’ampliamento dell’ambito di applicazione dello split payment (scissione dei pagamenti) per il versamento dell’Iva sui servizi resi alle amministrazioni pubbliche e alle società quotate.
L’ampliamento del perimetro applicativo dello split payment è stato disposto, a partire dal primo gennaio 2018, dal decreto-legge del 16 ottobre 2017 n. 148 che ha incluso nel nuovo meccanismo di pagamento dell’Iva ulteriori soggetti: enti pubblici economici nazionali, regionali e locali (incluse le aziende speciali e le aziende pubbliche di servizi alla persona), le fondazioni partecipate dalle amministrazioni pubbliche , le società controllate direttamente o indirettamente dalle pubbliche amministrazioni, le società partecipate dalle amministrazioni pubbliche, da enti o società pubbliche per una quota non inferiore al 70 per cento.
Il decreto ministeriale specifica che l’elenco dei soggetti sottoposti a split payment è pubblicato dal Dipartimento delle Finanze entro il 20 ottobre di ciascun anno con effetti a valere per l’anno successivo. Soltanto per il 2018 i soggetti interessati allo split payment devono fare riferimento all’elenco già pubblicato dal Dipartimento Finanze in data 19 dicembre 2017 e consultabile sulla specifica applicazione informatica (http://www1.finanze.gov.it/finanze2/split_payment/public/).
Sotto il profilo temporale, la nuova disciplina si applica alle operazioni per le quali è emessa fattura a partire dal 1° luglio 2017 e la cui imposta sia divenuta esigibile dalla stessa data, fino al termine di scadenza della misura speciale di deroga rilasciata dal Consiglio dell’Unione europea, ai sensi dell’articolo 395 della direttiva 2006/112/Ce, ossia fino al 30 giugno 2020.
Ai fini dell’esatta individuazione delle Pa tenute ad applicare la scissione dei pagamenti occorre fare riferimento all’elenco pubblicato sul sito dell’Indice delle pubbliche amministrazioni (Ipa), www.indicepa.gov.it, senza considerare, tuttavia, i soggetti classificati nella categoria dei “Gestori di pubblici servizi”, che, pur essendo inclusi nell’anzidetto elenco, non sono destinatari dell’obbligo di fatturazione elettronica.
Il decreto è in via di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.