ritardoContratti Statali: in arrivo moltissime novità tra cui tutele aggiuntive, il contratto sarà alla base delle trattative per un ventaglio ampio di categorie di impiegati statali.


 

Dopo quasi un decennio un contratto nazionale ai lavoratori pubblici, con norme di civiltà sono quelle che estendono i diritti civili e introducono tutele per lo stress lavoro correlato e i fenomeni di burn out.

 

In particolare quali sono le tutele relative agli orari di lavoro?

 

Il contratto conferma le 36 ore per l’orario di lavoro e introduce una certa flessibilità di orario che risponde alle esigenze dei lavoratori, accrescendo allo stesso tempo la qualità dei servizi. Regolate anche questioni importanti come la pausa esigibile, diritto delle lavoratrici e dei lavoratori. Infine si conferma l’esclusione del Jobs Act dal contratto, a partire dal mantenimento dell’articolo 18.

 

Per la prima volta nel pubblico impiego si parlerà di elasticità di orario, con l’introduzione di flessibilità per le entrate in ritardo e le uscite in anticipo. Per quanto riguarda i permessi giornalieri viene concessa la possibilità di usufruirne ad ore.

 

La novità, comunque sia, è quella che introduce nuove fasce di tolleranza per le entrate in ritardo e le uscite in anticipo (da recuperare poi in un secondo momento).

 

L’articolo 24, al comma 2, precisa che il ritardo sull’orario di ingresso al lavoro comporta l’obbligo di recupero entro l’ultimo giorno del mese successivo a quello in cui si è verificato il ritardo.

 

La specifica disposizione contrattuale lascia intendere che il ritardo in ingresso, è inteso al netto della flessibilità in entrata, cioè quello che si colloca, al di fuori delle fasce di flessibilità giornaliera tant’è che, ove lo stesso ritardo non sia recuperato, va operata una proporzionale decurtazione della retribuzione e del trattamento economico accessorio, fermo restando quanto previsto in materia disciplinare, configurandosi in questo caso un mancato rispetto dell’orario di lavoro.