MANOVRA FINANZIARIALa Manovra incassa la fiducia definitiva. Tutte le ultime novità.


I ritocchi vanno dall’equo compenso al regime tributario delle cooperative sociali passando per una revisione delle coperture del fondo in favore dei risparmiatori, di correzioni al fondo Industria 4.0 e di quello per il capitale umano, di interventi relativi all’Imu sui porti e nonché al Fondo per le esigenze indifferibili.

 

Più investimenti per 200 milioni e più spesa corrente per 300, destinata a sostenere il rinnovo dei contratti perché non ci sono aiuti aggiuntivi. Può essere riassunto così l’effetto della manovra per il complesso dei Comuni. Ma al conto vanno aggiunte le risorse destinate a chi parteciperà ai bandi per la messa in sicurezza del territorio (850 milioni in tre anni, di cui 150 nel 2018, riservati ai Comuni non capoluogo), per le aree degradate (250 milioni in tre anni) o per i finanziamenti alla progettazione di opere dedicate alla messa in sicurezza di edifici pubblici (30 milioni all’anno dal 2018 al 2030)

 

Sono poi stati alleggeriti gli obblighi di accantonamento al fondo crediti dubbia esigibilità. Per il 2018 l’accantonamento minimo è infatti stabilito nella misura minima del 75% dell’importo dovuto, calcolato facendo riferimento al rapporto fra riscossioni e accertamenti del quinquennio 2012-2016 (era invece previsto l’85%). Per il secondo e terzo anno del bilancio (2019-2020) le percentuali saliranno rispettivamente all’85 e al 95 per cento. Questo accantonamento sarà pertanto a regime per l’intero importo dal 2021.

 

Per il resto la manovra, composta di Ddl di bilancio e decreto fiscale, è rappresentata dalla sterilizzazione delle clausole Iva nel 2018 (e delle accise nel 2019) che ha assorbito 15,7 milioni. Il rinnovo contrattuale degli statali la voce più consistente della legge di bilancio. Per finanziare gli 85 euro di aumento medio promessi dall’intesa di un anno fa, la legge di bilancio mette sul piatto 1,75 miliardi aggiuntivi, che portano a 2,85 miliardi il costo a regime delle nuove intese.

 

Per le molte modifiche entrate, ci sono state alcune esclusioni eccellenti. Sono saltate, ad esempio, le correzioni al Jobs Act per ridurre i limiti dei contratti a tempo determinato.  Di nuovo sul fronte degli ingressi, si registra lo stop alle buste paga in contanti con finalità anti-evasione.

 

Spazio invece alla correzione di diverse misure approvate appena venti giorni fa dai senatori, dalla web tax (passata dal 6 al 3%) al bonus bebè (ridotto a una proroga di 1 solo anno e erogato per il solo primo anno di vita dei nuovi nati del 2018) alla vendita delle sigarette elettroniche, con la stretta sull’online attenuata scontentando comunque gli operatori del settore o ai call center, dove la stretta invece è stata ripristinata.

 

Riepilogando:

 

  • Come avvenuto quest’anno, la scadenza d’invio del modello Redditi e del Modello IRAP viene fissata al 31 ottobre;

 

  • Slittamento dal 16.09 al 30.09 del termine di invio dei dati delle fatture eemesse e ricevute relative al primo semestre

 

  • Per i contribuenti che ricorrono al 730 precompilato e soprattutto per i Caf e gli intermediari il termine per trasmettere la dichiarazione al Fisco viene fissato al 23 luglio di ogni anno in luogo del 7 luglio. Cosi facendo viene eliminata la doppia scadenza del 7 (con l’invio dell’80% delle dichiarazioni) e del 23 luglio(termine conclusivo).

 

  • Invio del 770 entro il 31.10 di ogni anno.

 

  • Scadenza fissata al 31.10 anche per l’invio delle certificazioni uniche dei redditi dei soggetti esenti o che non sono destinati a entrare nel 730 precompilato

 

  • Introduzione del super bonus per gli interventi combinati di riqualificazione energetica e antisismici. Per tali interventi la detrazione potrà andare dall’80 all’85% a seconda della portata dell’intervento. In sostanza si recupererà l’80% della spesa sostenuta se gli interventi determinano il passaggio da una classe di rischio sismico inferiore e dell’85% se si scende di due classi di rischio.

 

  • Ecobnus: Reintrodotta la detrazione del 65% per le caldaie di classe A con termovalvole, mentre si conferma la detrazione al 50% per le caldaie di classe A.

 

  • Potenziamento delle detrazioni per figli a carico: il tetto per le detrazioni dei figli raddoppia o quasi passando dagli attuali 2.800 euro a 4.000 euro.