soldi (1)Le 95 cartelle del nuovo contratto per i dipendenti statali dovrebbero costituire la base per un accordo da raggiungere nei prossimi giorni, prima di Natale. Un ritocco in busta paga sostanzialmente uguale per tutti?


A portare verso questa omogeneità di trattamento sono due fattori. Il governo ha manifestato in più di un’occasione l’idea di destinare al “tabellare”, cioè alle voci fisse uguali per tutti, solo una parte degli aumenti, ma l’intenzione si scontra con le richieste sindacali alimentate dal fatto che il contratto in cantiere riguarda un triennio (2016-2018) per due terzi già trascorso. Governo e sindacati, poi, sono accomunati dalla fretta di chiudere il prima possibile la trattativa, per portare gli aumenti in busta paga in tempo utile per le elezioni e per il rinnovo delle Rsu negli uffici pubblici.

 

Con il nuovo piano di risorse in orgine si pensava di garantire sia un aumento dello stipendio di 85 euro lordi sia il bonus Renzi di 80 euro, anche per chi, dopo l’aumento, supererà la soglia dei 26mila euro di reddito annuo. Un costo annuale di poco sopra a 1.500 euro a dipendente: 85 euro, infatti, significano 1.105 euro lordi all’anno spalmati in 13 mensilità, a cui vanno aggiunti gli oneri riflessi (38,4%, fra contributi previdenziali e buonuscite).

 

Ciò nonostante, la stretta finale delle trattative, è destinata a tradursi in circa 50 euro netti al mese di aumenti. La prospettiva è quella di un ritocco in busta paga sostanzialmente uguale per tutti, come già detto, perché i tempi sono stretti e la pressione per recuperare almeno in parte gli otto anni di congelamento delle buste paga sono forti. In pratica, gli 85 euro medi promessi dall’intesa del 30 novembre scorso e finanziati dalla legge di bilancio attesa in settimana all’approvazione definitiva dovrebbero distribuirsi in parti uguali fra le buste paga di tutti i dipendenti.

 

Per “salvare” il bonus di 80 euro sarebbe stato introdotto un escamotage che consentirebbe a tutti coloro che guadagnano fino a 26.600 euro lordi annui di poter aggiungere un bonus economico, pagato in rate mensili da febbraio a dicembre 2018.

 

Previsti anche dei “super-premi” per incentivare i lavoratori statali. Un dipendente statale può arrivare a percepire un premio superiore del 30% rispetto ai premi erogati ai colleghi. Un super premio insomma, che però potrà essere erogato al massimo al 30% dei dipendenti di quell’amministrazione.

 

Si ricorda che dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittimo il blocco degli aumenti, graziando lo Stato dal pagare gli arretrati, tutte le manovre hanno dovuto mettere sul tavolo delle cifre per coprire gli incrementi salariali per i dipendenti pubblici.