Il Ministro Fedeli ha inviato una lettera al Corriere della Sera in risposta ad un articolo di Gian Antonio Stella, in cui si evidenzia la scarsa considerazione riservata alla Storia nelle nostre scuole. Nel testo della missiva è stato riscontrato un errore nell’uso del congiuntivo.
Scivolone da matita blu per la ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli, nella lettera al Corriere della Sera sulla necessità di studiare la Storia in maniera approfondita. Nella parte finale della lettera, la ministra scrive:
«… sarebbe opportuno che lo studio della Storia non si fermasse tra le pareti delle aule scolastiche ma prosegua anche lungo i percorsi professionali. Questo se non vogliamo sentirci rispondere anche da un adulto: “Hitler chi?”».
Prosegua, dunque, al posto di proseguisse.
L’errore pero sarebbe stato commesso, in realtà, dal portavoce della Fedeli, come ammesso dallo stesso:
La “consecutio errata” da voi segnalata è in verità frutto di un mio errore nel tagliare il testo scritto dalla ministra per renderlo compatibile con gli spazi previsti ai fini della pubblicazione. Così, due proposizioni originariamente indipendenti sul piano grammaticale sono diventate una principale (“sarebbe opportuno”) e due subordinate (“che lo studio della Storia non si fermasse tra le pareti delle aule scolastiche ma prosegua anche lungo tutti i percorsi professionali”). Nel testo originale si trattava di due proposizioni principali: “sarebbe opportuno….; sono infatti convinta”. A questa seconda seguiva la subordinata “che debba proseguire anche lungo tutti i percorsi professionali”. Quel “debba proseguire” è diventato un congiuntivo esortativo “prosegua”, erroneamente collegato con un “ma” alla proposizione precedente. Errore grave, ma mio, non della ministra che, essendo impegnata in una serie di incontri istituzionali al momento dell’invio, non ha potuto rileggere la versione finale del testo.
Simone Collini
Portavoce della Ministra Valeria Fedeli