La ricerca di irregolarità fiscali riguarderà anche la memoria di smartphone, tablet, messaggistica e client di posta elettronica.
Le Fiamme Gialle infatti d’ora in avanti potranno controllare le memorie dei cellulari per verificare le loro verifiche e accertamenti. A realizzare le verifiche sarà personale qualificato Cfda (Computer forensics e data analysis) che verrà impiegato per le verifiche su contribuenti che utilizzano sistemi informatici avanzati e complessi di protezione e archiviazione dei dati.
Il confronto fra il back-up realizzato dal contribuente prima dell’inizio dell’attività ispettiva e le evidenze acquisite dai verificatori al momento dell’accesso può, infatti, evidenziare l’esistenza di elementi occulti da sottoporre a ulteriori approfondimenti.
Ci possono essere due tipi di accertamenti: uno sui dispositivi spenti (le Fiamme Gialle lavoreranno sulla copia forense del dato informatico o del documento digitale acquisito), un secondo invece su sistemi attivi in modo da evitare che, una volta spenti, i dispositivi possano perdere i dati (i Finanziari opereranno in contraddittorio con il soggetto sottoposto a verifica o con un suo delegato).
In altre circostanze le analisi e le ricerche da effettuare sono direttamente correlate da un punto di vista tecnico e degli strumenti da utilizzare dal sistema in cui le prove possono essere celate. Sul sito delle fiamme gialle è possibile scaricare il Manuale operativo di contrasto all’evasione e alle frodi fiscali. L’aggiornamento si è reso necessario per ottimizzare i controlli anti evasione nell’epoca digitale.
Il documento mira anche a semplificare i rapporti tra contribuente e Fisco per garantire una maggiore sinergia e collaborazione. Il contribuente può leggere nel manuale quali saranno i limiti e i paletti entro i quali la GdF potrà spiare le chat di Whatsapp per non ledere la privacy.