ue commissioneLa Commissione europea ha diffuso le proprie “Opinioni” sui documenti programmatici di bilancio presentati dai Paesi della zona euro.


 

Contestualmente il vice presidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, e il Commissario agli affari economici e monetari, Pierre Moscovici, hanno inviato al Ministro dell’economia e delle finanze Pier Carlo Padoan una lettera per meglio contestualizzare il giudizio della Commissione sul documento programmatico di bilancio dell’Italia che illustra le misure contenute nel ddl di bilancio per il 2018 e i relativi effetti sulla situazione economica del Paese.

 

Le autorità europee mostrano apprezzamento per le riforme strutturali adottate negli ultimi anni, che hanno aumentato la crescita potenziale e che miglioreranno la produttività. Le riforme sulle banche hanno determinato un significativo rafforzamento del settore.

 

La Commissione europea sottolinea inoltre i risultati conseguiti negli ultimi anni dal governo in termini di aggiustamento dei conti pubblici e giudica adeguato lo sforzo di consolidamento, previsto nel ddl di bilancio, nella misura dello 0,3% a livello strutturale per il prossimo anno, riconoscendo così la validità della politica del ‘sentiero stretto’ perseguita dal governo, ossia del giusto equilibrio tra la necessità di sostenere la ripresa economica e quella di continuare a perseguire il graduale consolidamento della finanza pubblica. Il debito pubblico resta elevato, ma la Commissione decide di rinviare alla prossima primavera la valutazione sul rispetto della regola del debito, quando saranno disponibili i dati definitivi sul 2017 e la legge di bilancio per il 2018 sarà stata approvata definitivamente dal Parlamento.

 

Quanto alla richiesta di adottare le misure necessarie affinchè il bilancio 2018 sia conforme alle regole del Patto di Stabilità e Crescita, il governo è assolutamente fiducioso che il dialogo costruttivo con la Commissione europea permetterà di fornire i chiarimenti sulla efficacia delle misure inserite nel ddl di bilancio ai fini del consolidamento strutturale dello 0,3%. Il governo fornirà inoltre le rassicurazioni sul fatto che non ci saranno passi indietro sulle riforme strutturali che sono a fondamento della sostenibilità di lungo periodo del debito pubblico italiano. In tema di pensioni, infatti, gli interventi proposti dal governo ai sindacati, che saranno recepiti in emendamenti al ddl di bilancio, tutelano le categorie che svolgono attività particolarmente gravose senza però mettere a rischio la sostenibilità del sistema.