segretari comunali e provincialiÈ  l’organizzazione maggiormente rappresentativa – per numero di associati e per capacità di interlocuzione con le istituzioni – della categoria dei Segretari generali degli enti locali. E giunge quest’anno al 21° congresso dalla costituzione, a indicare una storia lunga più di mezzo secolo.


 

L’Unione nazionale segretari comunali e provinciali si è data appuntamento giovedì 23 novembre alle ore 16 nella sala Fregosi della Città metropolitana di Roma Capitale per l’avvio dei lavori che si concluderanno sabato 25 attorno alle ore 14 con la proclamazione del Segretario nazionale e della Segreteria nazionale , del Presidente nazionale, del Presidente del Consiglio nazionale e dei dieci componenti elettivi della Direzione nazionale.

 

Ma nella tre-giorni di confronto troveranno spazio questioni che riguardano, direttamente e indirettamente, tutto il Paese, a partire dalle diverse ipotesi di riforma sul peso, i doveri e le responsabilità dei dirigenti della pubblica amministrazione che, periodicamente, si ritrovano al centro dell’agenda politica italiana.

 

Non per caso sono tanti gli ospiti istituzionali attesi al Congresso.

 

Giovedì 23, dopo l’apertura ufficiale dei lavori congressuali da parte del presidente dell’Unione nazionale Tommaso Stufano, la relazione introduttiva del segretario nazionale Alfredo Ricciardi, le comunicazioni del presidente del consiglio nazionale Andrea Matarazzo e un ricordo dell’ex responsabile nazionale dell’organizzazione Andrea Ciccone (“Andrea: il suo impegno nell’Unione”), a partire dalle ore 18 circa interverranno Umberto Di Primio, sindaco di Chieti,  responsabile nazionale Anci per le politiche sul personale e presidente del comitato di settore delle autonomie locali, i delegati di Libera ”Associazioni, nomi e numeri contro le mafie”, Federico Bozzanca, componente della segreteria nazionale FP CGIL responsabile per l’area delle funzioni locali.

 

La giornata si concluderà con l’insediamento della commissione presieduta dal Presidente nazionale che effettuerà la verifica delle condizioni di elettorato attivo e passivo per garantire il miglior andamento delle operazioni congressuali.

 

Ma è sUn evento UNSCPoprattutto la mattina di venerdì 24 ad avere in calendario il dialogo a tutto campo con istituzioni e organizzazioni di rappresentanza sindacale. Venerdì mattina, infatti, si terrà il convegno sul tema “La  centralità  del segretario comunale e provinciale nella dirigenza delle Autonomie”, con introduzione e conclusioni affidate a Ricciardi. Con avvio dei lavori fissato alle ore 9:30, sono in programma l’intervento di Marianna Madia, ministra per la Semplificazione e la pubblica amministrazione, i saluti di Virginia Raggi, sindaco della Città Metropolitana di Roma Capitale, e dei prefetti Umberto Cimmino e Rita Piermatti, rispettivamente responsabile attuale e responsabile dal 1° dicembre dell’Albo nazionale dei segretari comunali e provinciali, le relazioni di Elisabetta Belgiorno, capo dipartimento per gli affari interni e territoriali del ministero degli Interni, Veronica Nicotra, segretario generale dell’Anci, e Piero Antonelli, direttore generale dell’UPI.  E dopo una breve pausa, a partire dalle ore 11:30, sarà la volta degli interventi di Alessandro Purificato, segreteria nazionale  FP Cgil, Maurizio Petriccioli, segretario generale Cisl FP, Daniele Ilari, segretario nazionale organizzativo Uil FPL, Mario Sette, segretario nazionale Direts/Direl, Silvana De Paolis, segretario nazionale vicario Direts/Direr/ Sidirss, ed Elisa Petrone, segretario nazionale Fedir.

 

I lavori del XXI Congresso dell’UNSCP riprenderanno alle ore 15 di venerdì 24 con gli interventi introduttivi di Antonio Le Donne e Maurizio Moscara, vice segretari nazionali vicari dell’Unione. Seguirà fino a sera il dibattito tra i delegati al congresso.

 

Gli inteventi dei candidati agli organi elettivi e le operazioni di voto si svolgeranno dalle ore 9 alle ore 11 di sabato 25; seguirà lo scrutinio; la proclamazione degli eletti avrà luogo subito dopo.

 

Carenza di organico, sedi scoperte, retribuzione spesso inferiore a quella dei dirigenti su cui esercitano la funzione di direzione e controllo, corsi di accesso alla carriera che si protaggono dai 12 mesi previsti a quasi sette anni, l’impatto dello spoyls sistem sulle procedure di nomina dei segretari comunali e provinciali. C’è tanta carne al fuoco nelle questioni prettamente sindacali che agitano l’Unione Nazionale Segretari Comunali e Provinciali, che da giovedì a sabato si riunisce in congresso a Roma. Questioni che per il ruolo dei più alti dirigenti della pubblica amministrazione locale impattano in maniera determinante non solo sulla categoria ma sulla qualità delle funzioni che svolgono a beneficio di tutti.

 

ACCESSO IN CARRIERA E VUOTI DI ORGANICO

 

Il COA, il corso-concorso d’accesso in carriera dei segretari comunali e provinciali prevede in teoria nove mesi di formazione più tre di tirocinio presso uno o più enti locali. L’ultima edizione del COA ha avuto una durata complessiva di sette anni, consentendo l’iscrizione all’albo di 252 segretari comunali. La durata abnorme del periodo di formazione e il numero di abilitati significativamente inferiori al fabbisogno, uniti alla lentezza nella sostituzione dei segretari in quiescienza e soprattutto ai tetti di spesa per il personale nei piccoli comuni, hanno portato al moltiplicarsi di situazioni di precarietà e a un numero sempre maggiore di sedi vacanti. In questi contesti generalmente le funzioni di segretario sono assolte da vice segretari da tempo immemorabile oppure gestite con reggenze fantasma o ancora affidate a segretari chiamati a esercitare le loro funzioni su un numero di comuni oggettivamente privo di qualunque ragionevolezza.

 

Per dare risposte nuove e immediate al problema delle carenze di organico, l’Unione ritiene necessario: indire al più presto un nuovo Corso di accesso in carriera per assicurare un reclutamento straordinario di segretari, garantendo, sia pur nell’eccezionale rapidità di svolgimento, forme rigorose ed efficaci di selezione e formazione; indicare un termine per l’effettiva presa in servizio degli idonei delle precedenti edizioni dei Corsi, decorso il quale l’idoneità è definitivamente persa; definire insieme al Ministero dell’Interno, della Pubblica Aministrazione e alle Autonomie un protocollo d’intesa sulle convenzioni di segreteria, cioè sugli accordi finalizzati a suddividere la prestazione di un segretario fra due o più enti, senza limitarsi a indicare il numero massimo e minimo di comuni che possono formare una singola convenzione, definendo piuttosto un quadro minimo di regole e di funzioni da assicurare.

 

«In aggiunta e nelle more dello svolgimento del Corso di accesso, si potrebbe indire un Concorso Nazionale, valorizzando i titoli di partecipazione per le migliori professionalità esistenti sui territori, con particolare riferimento alle regioni in cui è maggiore l’urgenza e per un numero di posti contenuto. Non siamo pregiudizialmente contrari ad altre soluzioni – spiega il segretario nazionale dell’Unione Alfredo Ricciardi – purchè siano egualmente rigorose e perseguano l’obiettivo di assicurare nuove leve di segretari professionalmente attrezzate, da inserire nella fascia iniziale per la copertura delle sedi. Alcune ipotesi di mobilità di funzionari verso l’Albo dei segretari nazionali e comunali, di cui si è letto recentemente, non lo sono».

 

 

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TRATTAMENTO ECONOMICO: SEGRETARI VS DIRIGENTI PUBBLICI

 

Correggere due storture burocratiche che non solo non equiparano le retribuzioni di segretari e dirigenti ma causano una svalutazione sul piano del trattamento economico riconosciuto ai segretari è l’obiettivo dell’Unione sul fronte contrattuale.

 

La prima questione riguarda l’indennità di posizione. In pratica, il segretario, allineato al dirigente sul piano dello stipendio base tabellare, si vede decurtato l’importo dell’indennità di posizione alla quale era stato parificato formalmente per effetto di un accordo contrattuale del 2010. Col risultato che mediamente, soprattutto nei grandi enti, i segretari generali hanno un trattamento economico inferiore rispetto a quello di alcuni dirigenti che sono chiamati, per ruolo e funzione, a sovrintendere e coordinare.

 

A riequilibrare la situazione ci pensa l’istituto del galleggiamento, un meccanismo che da eccezione si è trasformato in regola per riallineare gli stipendi. «Non è accettabile che la retribuzione del segretario generale, figura apicale della dirigenza, debba quasi sempre essere recuperata a livelli ragionevoli solo attraverso l’istituto del galleggiamento – sottolinea Ricciardi – l’obiettivo dell’Unione è che il Contratto Collettivo Nazionale della Dirigenza, di cui discuteremo a breve insieme a tutte le parti sociali, ci assegni il trattamento economico adeguato alla nostra funzione».

 

Altra priorità è risolvere per via contrattuale la mole di contenzioso che ha recentemente coinvolto tanti istituti, dalle convenzioni all’acquisizione dello stipendio dirigenziale passando per la retribuzione delle attività di ufficiale rogante, ripristinando gli equilibri stravlti da quella che l’Unione definisce «una inaccettabile serie di interpretazioni trasformisticamente cambiate negli ultimi anni».

 

NOMINA E SPOYLS SISTEM

 

La nomina del segretario generale è di esclusiva competenza di sindaco o presidente della provincia, che sono chiamati a scegliere tra i curricula degli iscritti all’Albo ricevuti durante la fase della pubblicità della selezione. La posizione dell’Unione è che, negli enti di piccole dimensioni, il ruolo dello spoyls sistem nel sistema di reclutamento dei segretari sia mitigato.

 

«Negli enti di minore dimensione noi crediamo che lo spoils system sia sovrabbondante, ma non siamo pregiudizialmente contrari a che anche in tali enti il sindaco abbia un ruolo di scelta. Il punto però è un altro – aggiunge Ricciardi – e cioè che siamo fermamente convinti che in tali realtà il processo di pubblicazione della sede e di nomina effettiva di un segretario titolare debba essere governato da un soggetto terzo, perché altrimenti il sistema di spoils system diviene talvolta complice involontario di situazioni di mancanza di continuità della presenza dei segretari nelle realtà amministrative minori, che si traduce in una diffusa minore qualità dell’azione amministrativa. Il complesso ed estremamente selettivo sistema di reclutamento dei segretari, che richiede da un lato ingenti risorse pubbliche e dall’altro una dedizione ed un impegno assoluti dei giovani aspiranti segretari, rischia di essere del tutto vanificato dalle difficoltà che questi ultimi trovano, una volta iscritti all’Albo, a essere nominati negli enti di fascia C, ovvero nei comuni fino a 3000 abitanti. Il sistema dei piccoli comuni è in generale cambiato – continua Ricciardi – e anche le leggi sull’associazionismo obbligatorio ne sono la prova più evidente. Per questo riteniamo che sia arrivato il momento di mettere mano alla soglia demografica della fascia iniziale di carriera, aumentando il limite attuale di 3000 abitanti ad un numero superiore e/o modificando in modo specifico il criterio della attribuzione della classe demografica alle convenzioni dei piccoli comuni. Tale posizione sindacale tende ad assicurare la piena occupazione dei segretari iscritti all’albo».

 

Per tutti gli altri enti locali, obiettivo dell’Unione è che la nomina sia frutto di una verifica comparativa di professionalità fra tutti i soggetti che si propongono, con il filtro di un organismo tecnico terzo, di assoluta autorevolezza, che sulla base di criteri oggettivi e predeterminati offra una rosa di nomi fra i quali possa scegliere il capo dell’amministrazione.