Per 10 mattine, tra le 7 e 30 e le 8 e 30, GreenPeace Italia ha effettuato dei monitoraggi dell’aria in 10 scuole di Roma: e ha rilevato concentrazioni di biossido di azoto (NO2) ampiamente al di sopra del valore individuato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per la protezione della salute umana (40 microgrammi per metro cubo, μg/m3).
A Roma tre quarti del biossido di azoto presenti in atmosfera sono originati dal traffico, e in particolare dai veicoli con motori diesel. Gli impatti di questo inquinante sulla salute umana sono gravi. Il NO2 è classificato tra le sostanze certamente cancerogene, i suoi effetti patogeni sono principalmente a carico delle vie respiratorie, del sistema sanguigno, delle funzioni cardiache. E’ particolarmente nocivo sui bambini, causando infezioni alle vie respiratorie, asma, polmoniti, ritardo nello sviluppo del sistema nervoso e dei processi cognitivi. L’esposizione al NO2 è causa inoltre di nascite precoci e sottopeso; per le donne in gravidanza c’è un maggiore rischio di complicanze.
La concentrazione media più bassa che abbiamo rilevato nelle scuole romane è di 48,9 μg/m3, la più alta 66,1 μg/m3. Si registrano picchi – in concentrazioni medie su dieci minuti – fino a 111,4 μg/m3: un valore abnorme, se si considera che già nel 2005 l’OMS segnalava come nei bambini gli effetti patogeni del NO2 sul sistema respiratorio siano provati anche per concentrazioni inferiori ai 40 μg/m3.
Insomma, ogni giorno, prima di entrare a scuola, i nostri bambini fanno un pieno di sostanze tossiche che danneggiano gravemente il loro sviluppo cognitivo, il loro sistema respiratorio, la loro crescita.
Una situazione assolutamente inaccettabile. Per questo abbiamo deciso di chiedere ai sindaci delle città italiane più colpite dalla concentrazione di biossido di azoto (Roma, Torino, Milano e Palermo) di prendere presto provvedimenti radicali per abbattere questo inquinante.
Parigi, Madrid, Atene, Stoccarda, Copenhagen e altre ancora stanno già scrivendo la data di scadenza per l’inquinamento atmosferico da traffico. In tutte queste città, il pericolo individuato come più urgente, quello per cui si prevedono soluzioni più a breve termine, è il diesel.
E in Italia, cosa aspettiamo?