Rapporto Censis-Ucsi sulla comunicazione: nel 2017 quanti sono gli italiani sul web? Smartphone e social network elementi decisivi?
Arrivata al 75,2% la percentuale di italiani che naviga sul web, con un gap sempre minore tra giovani e adulti, grazie all’enorme diffusione di smartphone e social network. Continua invece la crisi di giornali e libri. Sono fra i dati che emergono dal 14/o Rapporto Censis-Ucsi sulla comunicazione presentato al Senato. Pur rallentando il ritmo di crescita, nel 2017 gli utenti di internet in Italia costituiscono il 75,2% della popolazione (+1,5% in più del 2016). Il telefono cellulare è usato dall’86,9% degli italiani, quota nella quale domina lo smartphone (69,6%). I due social network più popolari restano Facebook (56,2%) e YouTube (49,6%); cresce Instagram (21%), mentre Twitter resta al 13,6%. In totale, la spesa per smartphone, servizi di telefonia e traffico dati è a oltre 22,8 miliardi di euro. Tra il 2007 e il 2016, boom per gli smartphone (+190%, per un valore di poco meno di 6 miliardi di euro nell’ultimo anno) e un grande rialzo di vendite per i computer (+45,8% tra 2007 e 2016).
Crolla invece la spesa per libri e giornali (-37,4%). La tv tradizionale (digitale terrestre) scende del 3,3% rispetto al 2016, ma conferma un seguito elevatissimo (92,2%). La tv satellitare nel 2017 è al 43,5%; cresce la tv via internet (26,8%, +2,4% in un anno) e decolla la mobile tv, che ha raddoppiato rispetto al 2016 i suoi utilizzatori, dall’11,2% al 22,1%. La radio è sempre amatissima dagli italiani, con una utenza complessiva dell’82,6%: tuttavia scende l’ascolto di quella tradizionale (59,1%) e cresce l’ascolto della radio via internet attraverso il pc (18,6%). La grande novità dell’ultimo anno sono le piattaforme online digitali video e audio, come ad esempio Netflix o Spotify. L’11,1% degli italiani guarda programmi dalle piattaforme video e il 10,4% ascolta musica da quelle audio. Oggi solo il 35,8% degli italiani legge i giornali. Negli ultimi dieci anni, mentre i quotidiani a stampa perdevano il 25,6% di utenza, i quotidiani online ne acquistavano solo il 4,1% (oggi l’utenza complessiva è al 25,2%). Nel campo dei periodici, però, nell’ultimo anno si è registrata una ripresa sia dei settimanali (31% di utenza, +1,8%), sia dei mensili (26,8%, +2,1%). Solo il 42,9% degli italiani legge i libri a stampa e il 9,6% gli e-book. Complessivamente, i lettori di libri si attestano al 45,7% della popolazione, confermando la ancora scarsa capacità dei libri elettronici di attirare nuovi lettori. Tra i giovani (14-29 anni) la quota di utenti della rete arriva al 90,5%, mentre è ferma al 38,3% tra gli anziani (65-80 anni).
Gli smartphone sono usati dall’89,3% dei ragazzi mentre solo dal 27,6% dei senior. Il 79,9% degli under 30 è iscritto a Facebook, contro appena il 19,2% degli over 65. Quasi la metà dei giovani (il 47,7%) consulta i siti web di informazione, contro appena il 17,6% degli anziani. Nel caso dei quotidiani, invece, la situazione è opposta: l’utenza giovanile (23,6%) è ampiamente inferiore rispetto a quella degli anziani (50,8%). Nel 2017 viene praticamente colmato il gap nell’accesso a internet, tra giovani e adulti, con una utenza dell’87,8% tra i 30-44enni contro il 90,5% dei 14-29enni. Lo stesso avviene, fra gli altri, per i social network (l’80,4% e l’86,9% di utenza rispettivamente) e gli smartphone (l’84,7% e l’89,3%). Sempre meno popolari invece i quotidiani a stampa, letti nel 2017 dal 27,5% di adulti rispetto al 46,6% del 2012, e dal 23,6% di giovani rispetto al 33,6% del 2012.