Favorire un più veloce, fluido e capillare contatto nelle città tra centro e periferia. È stato presentato presso il tempio di Adriano, a Roma, il progetto di Legautonomie, realizzato con il contributo di Ancitel e Leganet, dal titolo ‘Crescita digitale in Comune’.
All’incontro erano presenti Marco Filippeschi, presidente Legautonomie e sindaco di Pisa, Franco Bassanini, presidente di Open Fiber, Maurizio Decina, presidente Infratel Italia Spa, Paolo Panontin, assessore regionale Friuli Venezia Giulia, e Antonello Giacomelli, sottosegretario allo Sviluppo economico.
Un progetto che si propone di realizzare una campagna comunicativa e formativa con l’obiettivo di creare le condizioni operative favorevoli per lo sviluppo del Piano Banda Ultra Larga, il piano Bul del Mise, anche nelle aree a fallimento di mercato. La diffusione della banda ultra larga del Paese contribuirebbe al risparmio di risorse pubbliche e all’ottimizzazione dei tempi e delle modalità operative degli iter autorizzatori, condizione che può favorire l’attrazione di investimenti privati, diminuendo l’impiego di risorse pubbliche.
La proposta avanzata da Legautonomie, accolta e accettata dal Mise, si propone appunto anche di favorire un più veloce, fluido e capillare contatto tra centro e periferia, consentendo al Ministero di raggiungere in modo mirato e con efficacia i circa 7.400 Comuni dei cluster C e D, quelli a fallimento di mercato, individuati dalla Strategia per la banda ultra-larga e la crescita digitale. Un progetto in linea con l’agenda europea 2020 che si pone l’obiettivo di coprire entro tre anni l’85% della popolazione con infrastrutture in grado di veicolare servizi a velocità pari e superiori a 100Mbps e garantire al contempo a tuttil’accesso alla rete internet ad almeno 30Mbps.
Il raggiungimento degli obiettivi strategici nazionali, oltre a tener conto della realizzazione delle infrastrutture a banda ultra larga abilitanti, non può prescindere da una campagna comunicativa e formativa articolata capace di diffondere la cultura digitale verso uno scenario di piena digitalizzazione dei processi organizzativi del sistema economico nazionale. In quest’ottica, dunque, il progetto si pone come obiettivo quello di creare condizioni operative favorevoli nello sviluppo del Piano Banda Ultra Larga (Piano BUL), nell’interazione tra il Mise ed i Comuni intervenendo su alcune aree organizzative particolarmente critiche come, per esempio, quella farraginosità dei processi autorizzativi dei Comuni che rallentano la fase realizzativa degli interventi infrastrutturali.
Sulla base di queste considerazioni, il progetto proposto da Legautonomie prevede delle linee d’azione definite che mettono in sinergia i Comuni con lo stesso Mise: dalla realizzazione della piattaforma ‘Crescita Digitale in Comune’, aperta alla formazione, ai servizi di consulenza on-line e al supporto alla redazione di specifici attivi amministrativi come, per esempio, le autorizzazioni ai lavori di scavo e posa infrastrutture di telecomunicazione. Si passa all’ideazione e alla promozione di campagne di comunicazione e informazione verso il territorio al fine di facilitare la conoscenza delle opportunità offerte dalle semplificazioni legislative introdotte dal Governo in materia di autorizzazione all’esecuzione di opere civili e dello stesso Sinfi, sistema informativo nazionale federato delle infrastrutture, che contiene informazioni relative alle infrastrutture del soprasuolo e del sottosuolo presenti sul territorio nazionale.
In questo quadro, inoltre, un ruolo fondamentale sarà ricoperto da tutti i comuni coinvolti che avranno il compito di individuare e accreditare un loro referente per la ‘Crescita Digitale’ del proprio Comune che andranno a costituire i nodi della rete progettuale.