Dopo la pubblicazione in G.U. ufficiale della legge n. 71/2017, vale a dire le “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo ”, cosa devono adesso fare le Scuole?
La legge investe la scuola di nuove responsabilità, attribuendo all’amministrazione scolastica, nelle sue varie articolazioni (Miur, USR, Scuole), specifici compiti.
La scuola, ad esempio, deve nominare un referente e promuovere l’educazione all’uso consapevole della rete internet e l’educazione ai diritti e ai doveri legati all’utilizzo delle tecnologie informatiche.
Cyberbullismo nelle Scuole: linee guida per contrastarlo
In attesa, adesso, di Linee di orientamento che il Miur deve adottare entro 30 giorni dall’entrata in vigore della legge (18 giugno 2017) e che forniranno indicazioni relative ai seguenti aspetti:
- formazione del personale scolastico, prevedendo la partecipazione di un proprio referente per ogni autonomia scolastica;
- promozione di un ruolo attivo degli studenti, nonché di ex studenti che abbiano già operato all’interno dell’istituto scolastico in attività di peer education, nella prevenzione e nel contrasto del cyberbullismo nellescuole;
- previsione di misure di sostegno e rieducazione dei minori coinvolti;
- un efficace sistema di governance diretto dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca.
Il cyber bullismo è la manifestazione in Rete di un fenomeno più ampio e meglio conosciuto come bullismo. Quest’ultimo è caratterizzato da azioni violente e intimidatorie esercitate da un bullo, o un gruppo di bulli, su una vittima. Le azioni possono riguardare molestie verbali, aggressioni fisiche, persecuzioni, generalmente attuate in ambiente scolastico.
Oggi la tecnologia consente ai bulli di infiltrarsi nelle case delle vittime, di materializzarsi in ogni momento della loro vita, perseguitandole con messaggi, immagini, video offensivi inviati tramite smartphone o pubblicati sui siti web tramite Internet. Il bullismo diventa quindi cyberbullismo.
Il cyberbullismo definisce un insieme di azioni aggressive e intenzionali, di una singola persona o di un gruppo, realizzate mediante strumenti elettronici (sms, mms, foto, video, email, chatt rooms, istant messaging, siti web, telefonate), il cui obiettivo e quello di provocare danni ad un coetaneo incapace di difendersi.