I dati Istat sulle vendite al dettaglio rilevano dati positivi, tuttavia non sufficienti per sostenere famiglie ed imprese.
Da poco diffusi dall’Istat i dati relativi alle vendite al dettaglio: se da una parte si rileva una crescita su base annua del +1,5% – a nostro avviso comunque sovrastimata – si riscontra anche una diminuzione del -0,3% rispetto al trimestre precedente.
A tale proposito appare significativo il fatto che questo calo coinvolga anche, sia in valore che in volume, le vendite di beni alimentari.
L’aumento su base annua non rispecchia del tutto la situazione in cui si trovano molte famiglie, i cui bilanci sono duramente provati dalla crisi. I cittadini sono ancora molto cauti negli acquisti e ponderano ogni spesa con estrema attenzione. Ci appare inoltre decisamente eccessivo l’ottimismo dimostrato dall’Istituto di Statistica, che parla di una crescita economica che si sta consolidando e di “segnali positivi diffusi”.
“Al di là di facili ottimismi, servono azioni efficaci e rapide per migliorare concretamente le condizioni economiche delle famiglie. E’ urgente intervenire per risollevare la domanda interna, rilanciando l’occupazione e proiettando la nostra economia verso una nuova fase di crescita” – dichiara Emilio Viafora, Presidente di Federconsumatori.
Come non ci stanchiamo di sottolineare, sono diffusi e frequenti i casi in cui genitori e nonni sono costretti a sostenere figli e nipoti disoccupati. Una situazione che si protrae da troppo tempo e che richiede risposte immediate. Occorre quindi pianificare interventi che prevedano investimenti per la ricerca e lo sviluppo, per la modernizzazione delle infrastrutture e per la valorizzazione dell’offerta turistica.