comuni ricloni 2017Premio Comuni Ricicloni: ecco i vincitori della XXIV edizione.


Aumentano i cittadini Rifiuti Free Nord sempre in testa con l’82% dei Comuni Rifiuti Free il Sud si ferma al 10% e il Centro all’8%.  +14 Comuni Rifiuti Free in Lombardia, +5 in Trentino Alto Adige stabili Friuli Venezia Giulia, Liguria e Emilia Romagna. Il Veneto mantiene la percentuale più alta di Comuni virtuosi (29,2% sul totale). 4 i Capoluoghi “liberi dai rifiuti”: a Pordenone, Treviso e Belluno si aggiunge Trento.   Uniti è meglio: l’83% dei Comuni a bassa produzione di rifiuto indifferenziato fa parte di un consorzio o di una comunità montana.

 

Legambiente: “L’obiettivo ‘Italia Rifiuti Free’ raggiungibile con l’obbligo di tariffazione puntuale, nuovi impianti di riciclo, aumento dei costi di discarica e stop ai nuovi inceneritori”. 3 milioni 276 mila cittadini Rifiuti Free per 486 comuni premiati. Comuni Ricicloni 2017 premia il contenimento della produzione di rifiuti selezionando solo i comuni che producono meno di 75 kg di rifiuto secco indifferenziato per abitante all’anno, e se il numero dei municipi premiati scende rispetto allo scorso anno (da 525 a 486), soprattutto a causa della fusione tra comuni di piccole dimensioni avvenuta ad inizio 2016 e del mancato invio dei dati utili alla classifica da parte dei comuni campani (che passano infatti da 50 a 21), in compenso, aumentano i cittadini Rifiuti Free, passando da quasi 3milioni a 3milioni e 276mila, dimostrando che è aumentata la taglia dei municipi impegnati sul fronte della riduzione del secco indifferenziato.

 

Comuni Ricicloni 2017 è stato presentato oggi a Roma durante la giornata conclusiva del IV Ecoforum organizzato da Legambiente, La Nuova Ecologia e Kyoto Club in partnership con il CONOU, Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati. All’incontro, introdotto dal Direttore generale di Legambiente Stefano Ciafani, hanno partecipato: Rossella Muroni (Presidente nazionale Legambiente), Gian Luca Galletti, (Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare), Ermete Realacci (Presidente Commissione Ambiente Camera dei Deputati) e Salvatore Micillo (Commissione Ambiente Camera dei Deputati).

 

Il rapporto 2017 conferma le annose differenze tra i sistemi di gestione dei rifiuti urbani operativi nel Nord Italia e quelli del Centro-Sud. Quest’anno l’82% dei Comuni Rifiuti Free sono nel settentrione, i restanti li troviamo per il 10% al Sud e circa per l’8% al Centro. In particolare, al Nord, aumentano i comuni lombardi che passano dai 76 Rifiuti Free dello scorso anno agli attuali 90 di cui, ben 20, oltre i 10mila abitanti; e quelli trentini (+5). Stabili Friuli Venezia Giulia, Liguria ed Emilia Romagna. Assente, di nuovo, la Valle d’Aosta, mentre il Piemonte piazza il suo primo Rifiuti Free oltre i 10mila abitanti: Cossato.  La classifica per distribuzione di Comuni Rifiuti Free vede in testa il Veneto (29,2% di Comuni liberi dai rifiuti sul totale regionale), seguita da Friuli Venezia Giulia (27,8%) e Trentino Alto Adige (18,7%).

 

Ai tre capoluoghi “liberi dai rifiuti” dello scorso anno (Pordenone, Treviso e Belluno) si aggiunge il Comune di Trento (con 130mila abitanti).

 

“Sull’economia circolare anche le grandi città possono fare la differenza – ha dichiarato la Presidente di Legambiente Rossella Muroni -. Ce lo dimostra la città di Milano, prima metropoli italiana ad aver superato la soglia del 50% di raccolta differenziata, che ha domiciliarizzato il sistema della raccolta differenziata anche della frazione organica e che, con un milione e trecentomila abitanti serviti dal porta a porta, risulta prima a livello internazionale. Ma se il sistema di Milano fa scuola nel mondo, come dimostra l’interesse della città di New York nel replicare il modello meneghino – ha continuato Rossella Muroni -, la Città Eterna non sembra imparare. A Roma la gestione dei rifiuti rimane un problema gravissimo che può essere risolto con poche azioni concrete: estendendo il porta a porta a tutta la città; costruendo impianti anaerobici per la gestione dell’organico con produzione di biometano; costruendo centri del riuso realizzati accanto alle isole ecologiche per intercettare i rifiuti prima che divengano tali e applicando la tariffa puntuale, secondo il principio ‘chi inquina paghi’”.

 

Nel rapporto presentato oggi, aumentano nel complesso i comuni di una certa dimensione che contengono la produzione di rifiuto indifferenziato: troviamo Carpi, in Emilia Romagna con ben 71mila abitanti, poi Cassano Magnago, Tradate e Suzzara, tutti con più di 20mila abitanti in Lombardia e cinque comuni toscani tra cui Empoli (Fi) con 54mila abitanti e Capannori (Lu) con 46mila. Dieci comuni di medie dimensioni anche in Veneto e uno (Pergine Valsugana) in Trentino.

 

Poche novità al Centro, con tre comuni in più rispetto allo scorso anno nel Lazio, la ricomparsa al Sud del comune di San Michele di Ganzaria in Sicilia e il calo sostanzioso in Abruzzo che passa da 12 a 5 realtà presenti nelle classifiche. Per il resto, escludendo l’assenza di un buon numero di comuni della Campania, si riconferma il trend del passato, compresa purtroppo l’assenza della Puglia.

 

Il sistema di gestione dei rifiuti consortile consolida la propria validità garantendo servizi omogenei su tutto il territorio servito. I numeri confermano che uniti è meglio: l’83% dei Comuni a bassa produzione di rifiuto indifferenziato, infatti, fa parte di un consorzio o di una comunità montana. Nelle classifiche dedicate ai Consorzi sopra i 100mila abitanti continua il testa a testa tra i due colossi trevigiani, il Consiglio di Bacino Priula e il Consiglio di Bacino Sinistra Piave, che servono rispettivamente 554mila abitanti e 310mila abitanti, praticamente i cittadini di una metropoli italiana, con numeri decisamente interessanti (50 kg/a/ab di indifferenziato residuo per il primo e 53 kg/a/ab per il secondo).

 

Anche AeT2000 e Mantova Ambiente fanno la loro parte tenendo la produzione procapite di indifferenziato di circa 560mila cittadini poco oltre i 75 Kg/a/ab.

 

Tutta trentina invece la prima parte della classifica dei consorzi al di sotto dei 100mila abitanti con AMNU, ASIA e Fiemme Servizi che insieme arrivano a servire circa 120mila utenze con un contenimento della produzione di rifiuto indifferenziato al di sotto dei 50 Kg/a/ab.

 

A caratterizzare i vincitori di Comuni Ricicloni 2017 oltre all’appartenenza a un Consorzio, anche l’introduzione di un sistema di tariffazione basato sulla quantità di rifiuto prodotto: sono infatti ben 247 i comuni che hanno optato per la tariffa puntuale e 95 per quella normalizzata, a testimoniare che le politiche di riduzione ottengono migliori risultati quando associate a sistemi incentivanti.

 

 

 

L’ufficio stampa: 06.86268376 – 53 /349.0597187 – 349.6546593

Con il patrocinio: Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare

Si ringraziano per l’indispensabile collaborazione: ANCI, CONAI, Utilitalia, Fise Assoambiente, Cial, Comieco, Corepla, Coreve, Ricrea, Rilegno, Consorzio Italiano Compostatori, Assobioplastiche, IPPR

Partner: Fater, Eurosintex

VINCITORI

 

REGIONE COMUNI SOPRA I 10.000 ABITANTI COMUNI SOTTO I 10.000 ABITANTI CAPOLUOGO
ABRUZZO ORSOGNA (CH)
BASILICATA CASTELSARACENO (PZ)
CALABRIA CASOLE BRUZIO (CS)
CAMPANIA BARONISSI (SA) CUCCARO VETERE (SA)
EMILIA ROMAGNA NOVI DI MODENA (MO) MEDOLLA (MO)
FRIULI VENEZIA GIULIA FONTANAFREDDA (PN) SAN VITO DI FAGAGNA (UD) PORDENONE
LAZIO SANT’AMBROGIO SUL GARIGLIANO (FR)
LIGURIA GIUSTENICE (SV)
LOMBARDIA CARUGATE (MI) SAN GIOVANNI DEL DOSSO (MN)
MARCHE CASTORANO (AP)
MOLISE MONTAGANO (CB)
PIEMONTE COSSATO (BI) PECETTO DI VALENZA (AL)
PUGLIA
SARDEGNA TORTOLI’ (OG) OROSEI (NU)
SICILIA SAN MICHELE DI GANZARIA  (CT)
TOSCANA MONSUMMANO TERME (PT) CAPRAIA E LIMITE (FI)
TRENTINO ALTO ADIGE PERGINE VALSUGANA (TN) ALTAVALLE (TN) TRENTO
UMBRIA ATTIGLIANO (TR)
VALLE D’AOSTA
VENETO RIESE PIO X (TV) CASTELCUCCO (TV) BELLUNO

 

 

 

 

 

Distribuzione Comuni Rifiuti Free

 

 

Comune Totale Comuni Comuni Rifiuti Free % dei Comuni Rifiuti Free sul totale
Abruzzo

305

5

1,6%

Basilicata

131

2

1,5%

Calabria

409

10

2,4%

Campania

550

21

3,8%

Emilia – Romagna

340

5

1,5%

Friuli – Venezia Giulia

216

60

27,8%

Lazio

378

9

2,4%

Liguria

235

3

1,3%

Lombardia

1530

90

5,9%

Marche

236

5

2,1%

Molise

136

4

2,9%

Piemonte

1206

11

0,9%

Puglia

258

0

0,0%

Sardegna

377

10

2,7%

Sicilia

390

1

0,3%

Toscana

287

16

5,6%

Trentino – Alto Adige

326

61

18,7%

Umbria

92

4

4,3%

Valle d’Aosta

74

0

0,0%

Veneto

579

169

29,2%

Totale

8055

486

6,0%