A che punto è la riforma delle partecipate? La riforma arriva oggi all’approvazione definitiva in consiglio dei ministri, chiudendo di fatto il cantiere della delega Madia.
Tra le novità in arrivo vanno segnalate le modifiche agli statuti entro il 31 luglio e il salvataggio delle società partecipate con fatturati medi superiori ai 500.000 euro nella prima fase transitoria. Da segnalare, inoltre, la possibilità di procedere al ripiano delle perdite delle partecipate con impiego degli accantonamenti e nei limiti della quota di partecipazione. Fra le modifiche, la più attesa è sicuramente la proroga al prossimo 31 luglio per l’adeguamento degli statuti delle società a controllo pubblico già costituite all’entrata in vigore del decreto.
Nel rispetto della disciplina europea, è fatta salva la possibilità per le amministrazioni pubbliche di acquisire o mantenere partecipazioni in società che producono servizi economici di interesse generale a rete, di cui all’articolo 3-bis del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148, anche fuori dall’ambito territoriale della collettività di riferimento, in deroga alle previsioni di cui al comma 2, lettera a), purché l’affidamento dei servizi, in corso e nuovi, sia avvenuto e avvenga tramite procedure ad evidenza pubblica.
L’assemblea della società a controllo pubblico, con delibera motivata con riguardo a specifiche ragioni di adeguatezza organizzativa e tenendo conto delle esigenze di contenimento dei costi, può disporre che la società sia amministrata da un consiglio di amministrazione composto da tre o cinque membri.
L’alienazione della partecipazione (art. 10) dovrà essere effettuata entro un anno dal termine per la ricognizione (art. 24) e quindi anche tale termine slitterà in conseguenza dello slittamento del primo. Ai fini della prima applicazione delle prescrizioni inerenti la redazione dei piani di razionalizzazione si considera quale primo triennio rilevante quello 2017-2019.
In altri termini, il decreto attuativo della legge delega di riforma della p.a. consente, almeno fino al 2019, la sopravvivenza di società partecipate con fatturato superiore a 500.000 euro (e non più superiore alla soglia di 1 milione originariamente prevista).
In allegato il testo completo della Riforma.