Carriere nelle Forze dell’Ordine: il Consiglio dei ministri ha dato il via libera ad un pacchetto cospicuo di novità attraverso tre decreti legislativi approvati in via definitiva. Gli interventi sono frutto dell’attuazione della riforma Madia e della legge delega 244/2012.
Via libera ai decreti legislativi che riordinano le carriere delle forze di polizia, vigili del fuoco e forze armate. Ieri il Consiglio dei Ministri ha licenziato tre provvedimenti, due in attuazione della legge quadro sulla Riforma della Pa, la legge delega 124/2015 (Riforma Madia della PA) e il terzo, sulla riforma dei ruoli e delle carriere nelle Forze Armate in attuazione della legge 244/2012. Le disposizioni sono volte, spiega il comunicato stampa del Governo, a migliorare l’efficienza di questi Corpi.
Forze di Polizia
Il primo provvedimento riguarda il riordino dei ruoli delle forze di polizia. In particolare, il complessivo intervento di riforma degli ordinamenti è volto all’adeguamento delle dotazioni organiche complessive, rendendole corrispondenti alla consistenza effettiva del personale in servizio e rimodulandole nell’ambito dei diversi ruoli; all’adeguamento dell’ordinamento per semplificarlo e razionalizzarlo, anche attraverso la rimodulazione e la valorizzazione del percorso formativo, nonché la riduzione dei tempi per la conclusione delle procedure; all’ampliamento delle opportunità di progressione in carriera attraverso la valorizzazione del merito e della professionalità, nonché dell’anzianità di servizio.
Altri punti salienti del provvedimento riguardano l’elevazione del titolo di studio per l’accesso alla qualifica iniziale del ruolo di base, prevedendo il possesso di titoli di studio universitari per la partecipazione al concorso ovvero per l’immissione in servizio, dopo il corso di formazione iniziale, nelle carriere degli ispettori e dei funzionari e ufficiali; il potenziamento ed all’ampliamento delle funzioni, in particolare, per il personale con qualifica e gradi apicali del ruolo degli agenti e assistenti, dei sovrintendenti e degli ispettori, con il conseguente intervento sui trattamenti economici connessi alle nuove funzioni e responsabilità; la valorizzazione e all’adeguamento, in particolare, delle carriere degli ispettori e dei funzionari e ufficiali, attraverso la loro qualificazione professionale, rispettivamente, direttiva e dirigenziale, conseguente al potenziamento delle funzioni; l’adeguamento della disciplina della dirigenza e dei relativi trattamenti, con il superamento di alcuni istituti risalenti nel tempo.
Personale dei Vigili del Fuoco
Il secondo decreto, sempre previsto nel quadro della legge Madia, riguarda l’efficienza del Corpo nazionale dei vigili del fuoco. A tal fine, il testo procede alla revisione e al riassetto delle strutture organizzative del Corpo, ne disciplina le funzioni e i compiti in materia di soccorso pubblico, prevenzione incendi, difesa civile e incendi boschivi e modifica l’ordinamento del personale per gli aspetti non demandati alla contrattazione collettiva nazionale, in modo da assicurarne l’unitaria coerenza giuridica e nell’ottica di una valorizzazione delle qualità professionali del relativo personale. Nell’ambito del rafforzamento del sistema del soccorso pubblico è valorizzata altresì l’attività di formazione anche allo scopo di migliorare i servizi resi alla cittadinanza.
Con riferimento al comparto dei vigili del fuoco che da anni chiede un miglioramento dei trattamenti retributivi il decreto dispone l’introduzione di un “fondo per il soccorso” di 100 ml circa, strutturali dal 2017 che contribuiranno all’erogazione di un assegno di specificità per il comparto, graduato in funzione dell’anzianità di servizio del personale (purchè non dirigenziale) e la previsione di misure di esenzione fiscale del trattamento economico accessorio per il personale del Corpo percettore di un reddito annuo utile ai fini fiscali non superiore a 28.000 euro e per una spesa complessiva annua non superiore ad un milione di euro.
Personale delle Forze Armate
Infine un terzo decreto provvede al riordino dei ruoli e carriere del personale delle Forze armate, per rendere uniforme l’ordinamento con quello delle Forze di Polizia a ordinamento civile. Il provvedimento punta a valorizzare le funzioni dei diversi ruoli, soprattutto iniziali e intermedi, in linea con le nuove esigenze d’impiego dello strumento militare, ridisegnando percorsi formativi e sbocchi di carriera e garantendo un livello delle retribuzioni coerente con le responsabilità, attraverso il ricorso a strumenti differenziati. In un contesto di attenzione al merito, alla professionalità e all’impegno individuale il decreto, che interessa le diverse categorie del personale militare dell’Esercito italiano, della Marina militare, compreso il Corpo delle Capitanerie di porto, dell’Aeronautica militare, dell’Arma dei carabinieri e del Corpo della Guardia di finanza, interviene in materia di reclutamento, stato giuridico, parametri stipendiali e avanzamento del personale, individuando altresì nuove opportunità di progressione attraverso procedure concorsuali.