Revenge porn, ossia la vendetta consumata a suon di immagini e video privati e intimi, trova finalmente un ostacolo nel social più diffuso al mondo.
Facebook, infatti, ha annunciato nuove misure restrittive contro la diffusione di immagini e video privati senza il consenso dei protagonisti. Una pratica diffusa, soprattutto tra i giovani e giovanissimi, dalle conseguenze psicologiche devastanti. Il clamore suscitato dal suicidio di Tiziana Cantone trovo in questo modo un senso.
Revenge porn Facebook nuovi strumenti in difesa della privacy
Non solo Facebook. I nuovi strumenti messi in campo dal social network, che conta ad oggi quasi due miliardi di iscritti, coinvolgeranno anche le altre due app di sua proprietà. Parliamo di Messenger e Instagram. Il primo passo per contrastare il revenge porn è affidato alle vittime. Chiunque si senta violato dalla pubblicazione di un’immagine o un video potrà segnalare ai responsabili del social lo scatto in questione. Un team di persone addette a contrastare il fenomeno valuterà la richiesta prendendo provvedimenti.
Si va dalla rimozione dell’immagine o del video alla chiusura dell’account della persona che lo ha pubblicato. Per evitare poi il ripresentarsi delle stesse immagini entrerà in gioco l’intelligenza artificiale. Un sistema automatizzato, dopo aver immagazzinato l’immagine incriminata, setaccerà le pagine alla ricerca di un eventuale “doppione” rimuovendolo all’occorrenza. Questi sistemi di segnalazione e rimozione, al momento, non possono essere usati per app come WhatsApp.