Lo precisa l’Inps in un comunicato sulle pagine social, come conseguenza diretta dell’abolizione del lavoro accessorio avvenuta con il decreto legge 25/2017. E’ ancora possibile, in presenza di fondi, richiedere il beneficio nella modalità di contributo asilo nido. Ma sulla questione si spera in un correttivo.
Con l’abolizione dei voucher per il lavoro accessorio si fermano anche i voucher per i servizi di baby-sitting. Lo comunica l’Inps in un messaggio scritto sulle pagine social gestite dall’istituto di previdenza. Dal 22 marzo infatti non è più possibile richiedere i voucher baby sitting per le lavoratrici dipendenti pubbliche e private e autonome. “Ciò – spiega l’Inps – in seguito all’abolizione dei voucher stessi determinata dal Decreto Legge 25 del 17 marzo 2017“. L’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale ricorda “che è ancora possibile, in presenza di fondi, richiedere il beneficio nella modalità di contributo asilo nido”. Nei prossimi giorni l’istituto fornirà dettagli per tutti coloro ai quali la richiesta è stata accolta o hanno fatto domanda prima del 22 marzo.
L’articolo 4, comma 24, lettera b) della legge 28 giugno 2012, n.92, ha introdotto in via sperimentale, per il triennio 2013 – 2015, la possibilità per la madre lavoratrice di richiedere, al termine del congedo di maternità ed entro gli undici mesi successivi, in alternativa al congedo parentale, voucher per l’acquisto di servizi di baby sitting, ovvero un contributo per fare fronte agli oneri della rete pubblica dei servizi per l’infanzia o dei servizi privati accreditati, per un massimo di sei mesi. Tale beneficio è stato prorogato anche per l’anno 2016 ed esteso alle lavoratrici autonome dall’art.1, commi 282 ed 283, della legge 28 dicembre 2015, n.208 (c.d. legge di stabilità) e, quindi, sino al 2018 dall’ultima legge di bilancio. In realtà anche se il decreto legge 25/2017 non interessa direttamente le disposizioni per la concessione dei buoni per i servizi di baby-sitting dato che questi buoni mutuano la medesima piattaforma ed impianto previsto per l’erogazione ed il pagamento, l’abolizione del lavoro accessorio rende di fatto impossibile procedere all’erogazione dei voucher per pagare la baby-sitter (non ci dovrebbero essere problemi, invero, per il contributo per la frequenza degli asili nido convenzionati con l’Inps). Si tratta di un punto che sicuramente dovrà essere corretto dal Parlamento durante la conversione in legge del decreto 25/2017. In quanto non voluto. Già ieri, del resto, lo stesso ministero del lavoro ha dovuto indicare con un comunicato che l’utilizzo dei voucher da qui a fine anno resta soggetto alla normativa previgente all’abolizione degli articoli 48, 49 e 50 del Dlgs 81/2015 con obbligo, pertanto, per l’utilizzatore di effettuare la comunicazione preventiva.
Il Governo verso un intervento sul lavoro occasionale
Ieri è stato lo stesso ministro del Lavoro Giuliano Poletti a ricordare alla Camera dei Deputati che il Chiusa l’epoca voucher, il governo ha comunque intenzione di «rimettere mano» alla disciplina delle prestazioni occasionali studiando nuovi strumenti che soddisfino le esigenze diverse tra loro delle famiglie e delle imprese e discutendone con le parti sociali. «Siamo intenzionati a rimettere mano alla situazione con un’ottica diversa», ha detto Poletti, «le famiglie sono un soggetto diverso dalle imprese, per le famiglie serve uno strumento per i lavoretti, mentre all’impresa serve uno strumento agile e veloce che sia alla luce del sole e che tuteli sia l’impresa che il lavoratore.
La nostra intenzione», ha aggiunto il ministro, «è di farlo velocemente discutendo con i rappresentanti delle imprese, piccole grandi e medie, e dei lavoratori, per dare una buona risposta a un problema che esiste, invece di una risposta che veniva giudicata come non buona». Il ministro ha poi spiegato, in merito alla disciplina transitoria da applicare per l’utilizzo dei buoni acquistati entro il 17 marzo, che l’abrogazione dei voucher «non si è determinata una situazione che possa portare a una situazione di ticket incontrollati, né di legalizzazione del sommerso». Poletti ha ribadito che l’uso dei voucher nel «periodo transitorio va effettuato nel rispetto delle norme previgenti», ricordando che i buoni lavoro richiesti prima del 17 marzo possano essere usati fino al 31 dicembre.