formazione ata obbligatoriaIl MIUR con nota n. 40587 del 22/12/2016 ha dato indicazioni circa la formazione del personale ATA per quanto riguarda tematiche e destinatari. Ma essa è obbligatoria?


Le attività formative saranno organizzate dalle scuole Polo di ciascuna Rete d’Ambito. Le scuole polo, in collaborazione con gli staff regionali per la formazione,  dovranno rilevare il fabbisogno delle varie istituzioni scolastiche appartenenti alla rete d’ambito e realizzare la formazione sulla base delle risorse finanziarie disponibili.

 

Il Piano di formazione del personale ATA si configura, leggiamo nella nota, come un’azione indispensabile alla luce della riforma della Scuola e si pone la finalità di garantire l’acquisizione di competenze per contribuire
ad un’organizzazione della scuola orientata alla massima flessibilità, diversificazione, efficienza ed efficacia del servizio scolastico, nonché all’integrazione e al miglior utilizzo delle strutture, all’introduzione delle tecnologie innovative e al dialogo con il contesto territoriale.

 

La formazione contenuta nella nota in questione è da ritenersi obbligatoria?

 

La domanda è stata posta dai sindacati toscani all’USR. L’Ufficio Regionale ha risposto citando la nota e sottolieando che l’idea di fondo relativa alla formazione del personale ATA è da ritenersi “una risorsa fondamentale per una piena attuazione dell’autonomia scolastica, per il miglioramento dei processi organizzativi e didattici, nonché per l’effettiva innovazione dell’intero Sistema Istruzione”.

 

Relativamente al quesito posto dai sindacati, l’USR risponde – come ci segnala la UIL scuola toscana – che questa “visione strategica debba armonizzarsi con normativa e contratto vigenti” e sottolinea “come la formazione in oggetto sia da intendersi come formazione in servizio non obbligatoria”.