sciopero personale ATA notizieNelle intenzioni dei sindacati di base lo sciopero in programma per il prossimo 17 marzo dovrà servire per mettere il Governo alle strette e per tentare di ottenere il blocco dei decreti applicativi della legge 107.


 

E così, in occasione dello sciopero nazionale, si svolgeranno 8 importanti manifestazioni, tante quanti sono i decreti contro i quali sta montando la protesta nelle scuole. La manifestazione più consistente è prevista a Roma; le altre si svolgeranno a Torino, Bologna, Napoli, Bari, Cagliari, Palermo e Catania. Ma sono in programma presidi anche in diverse altre città italiane.

 

Proclamato da Cobas, Unicobas, Usb, Anief e Federata, lo sciopero è centrato in particolare sulla questione delle deleghe, che il Governo dovrà definire proprio a partire dal 20 marzo, dopo che le Commissioni parlamentari avranno approvato i pareri del caso.

 

Ma ci sono anche molte questioni su cui i sindacati di base intendono ottenere qualche risultato concreto. Intanto che la mobilità sia gestita con titolarità su scuola, eliminando la chiamata diretta e gli incarichi triennali decisi dal preside, garantendo la continuità a tutti i docenti.

 

Altra richiesta: che i fondi del “merito” , della carta del docente e anche del fondo di istituto siano destinati alla contrattazione nazionale per un aumento che, insieme ad ulteriori stanziamenti (i sindacati dicono che devono essere rilevanti),  garantisca a docenti e ATA il recupero almeno di quel 20% di salario perso nel più lungo blocco contrattuale della storia repubblicana.

 

Senza però dimenticare né i precari (assunzione su tutti i posti disponibili in organico di diritto e di fatto di coloro che vantano almeno 36 mesi di servizio)  né il personale Ata (ampliamento dell’organico  ed eliminazione delle restrizioni nelle nomine dei supplenti).

 

Ci sono poi due questioni che i sindacati di base considerato irrinunciabili: ridare alle scuole superiori la libertà di istituire o meno l’ “alternanza scuola-lavoro” e di determinarne il numero di ore ed eliminare le prove Invalsi come strumento per valutare scuole, docenti e studenti.

 

E c’è anche il tema delle libertà sindacali, come sottolineano in particolare Cobas e Unicobas: “Si tratta di restituire ai lavoratori/trici il diritto di partecipare ad assemblee indette da qualsiasi sindacato e di applicare un sistema proporzionale di voto senza sbarramenti per l’accesso ai diritti sindacali, con un voto a livello di scuola, uno a livello regionale e uno nazionale per determinare la rappresentatività dei sindacati ai tre livelli”.

 

Una piattaforma ampia e articolata che, secondo i sindacati di base, dovrebbe convincere molti docenti e Ata a partecipare alla protesta. Cobas e gli altri sindacati si dicono anche convinti che il 17 marzo l’adesione sarà ben superiore al modesto 2,5% registrato lo scorso 8 marzo in occasione dello sciopero proclamato dalla Flc-Cgil.