mobilita docenti trasferimentiPer il prossimo anno scolastico come previsto nell’intesa firmata il 29 dicembre e confermato nell’ipotesi di CCNI 2017/18, alla mobilità territoriale interprovinciale e alla mobilità professionale è riservata una precisa aliquota che deve essere rispettata in fase di predisposizione dei movimenti.

 

 


 

La definizione di tale aliquota è legata alla necessità di accantonare una precisa percentuale di posti da destinare alle future immissioni in ruolo.

 

Come chiarisce l’Allegato 1 del contratto sulla mobilità “Le operazioni di mobilità interprovinciali territoriali sono effettuati nel limite del 30% delle disponibilità al termine dei movimenti territoriali nella stessa provincia ; le operazioni di mobilità professionale sono effettuate nel limite del 10% delle disponibilità al termine dei movimenti territoriali nella stessa provincia […..]”

 

Le aliquote indicate, quindi, riguardano per il 30% i trasferimenti interprovinciali e per il 10% i passaggi di cattedra e i passaggi di ruolo sia provinciali che interprovinciali. Queste percentuali vengono calcolate sulle disponibilità residue determinate a conclusione dei movimenti territoriali provinciali. Riteniamo utile sottolineare che tali movimenti (trasferimenti provinciali) non determinano variazioni nel numero di cattedre disponibili se non vi sono docenti soprannumerari che devono essere necessariamente assegnati in una sede nella fase provinciale e, quindi, prima della mobilità professionale e della mobilità interprovinciale.

 

La parte restante dei posti disponibili dopo i trasferimenti provinciali, tolte le aliquote destinate alla mobilità professionale (10%) e ai trasferimenti interprovinciali (30%), quindi il 60%, sarà accantonato per le future immissioni in ruolo. Non sappiamo ancora quanti saranno i posti e per avere questa informazione è necessario attendere la costituzione degli organici dell’autonomia (posto comune, sostegno, potenziamento) e l’autorizzazione del MEF.

 

Ulteriori chiarimenti relativi ai posti che si renderanno disponibili all’interno delle aliquote stabilite dal MIUR , vengono forniti dal succitato Allegato 1 dell’ipotesi di CCNI, dove viene stabilito che ”i posti e le cattedre che si dovessero rendere disponibili per effetto dei trasferimenti interprovinciali e dei passaggi di cattedra in uscita e dei passaggi di ruolo all’interno della secondaria di secondo grado vanno ad incrementare le disponibilità per la mobilità in misura delle stesse percentuali”. Quindi i posti che si dovessero liberare per i movimenti “in uscita” (sia territoriali che professionali) saranno disponibili per incrementare ulteriormente la mobilità in entrata nel rispetto delle suddette aliquote (30% e 10% rispettivamente).

 

L’aliquota del 10% dei posti residui dopo i trasferimenti provinciali, riservata alla mobilità professionale, riguarda sia i movimenti provinciali che interprovinciali secondo l’ordine stabilito nell’Allegato 1 dove si chiarisce esplicitamente che “Le operazioni di mobilità professionale verso altra provincia avvengono sui posti residui del previsto contingente dopo le operazioni di mobilità professionale tra ambiti della stessa provincia. I passaggi tra i ruoli diversi della scuola primaria precedono i passaggi dei docenti provenienti da altro ordine di scuola o grado di istruzione

 

Queste disposizione non sembrano sempre chiare ai docenti che esprimono alla nostra redazione i loro dubbi. Una delle domande ricorrenti riguarda il calcolo delle disponibilità per ogni tipologia di movimento.

 

Per non commettere errori è indispensabile tenere in doverosa considerazione che tale conteggio deve essere fatto al termine dei trasferimenti provinciali sulle disponibilità residue. Possiamo fare alcuni semplici esempi che mettono in evidenza dei casi possibili che si possono presentare.

 

Se nella provincia vi sono inizialmente 10 disponibilità per una specifica classe di concorso, ma vi sono altrettanti esuberi che devono essere sistemati, non rimarrà nessuna disponibilità per mobilità professionale, trasferimenti interprovinciali e immissioni in ruolo

 

Se nella provincia vi sono inizialmente 12 disponibilità per una specifica classe di concorso e vi sono 2 esuberi, la disponibilità residua, dopo la sistemazione dei docenti soprannumerari, è rappresentata da 10 cattedre. Su queste 10 cattedre si conteggeranno le aliquote da destinare ai diversi movimenti, quindi il 60% (6 cattedre) sarà accantonato per le immissioni in ruolo, il 30% (3 cattedre) sarà destinato ai trasferimenti interprovinciali e il 10% (1 cattedra) sarà riservata alla mobilità professionale.

 

Se nella provincia vi sono inizialmente 20 disponibilità per una specifica classe di concorso e non vi sono esuberi, il calcolo delle aliquote viene effettuato su tale disponibilità nella sua interezza. Quindi in tale situazione per le immissioni in ruolo saranno accantonate 12 cattedre (60%), per i trasferimenti interprovinciali saranno destinate 6 cattedre (30%) e per la mobilità professionale 2 cattedre (10%)