pa-trasparenteEffettuati i tentativi di accesso automatizzato alle URL comunicate dalle Amministrazioni per l’acquisizione dei file XML pubblicati: troppi Comuni non risultano in regola, soprattutto al Sud.

 


On line già da tempo (precisamente sul sito dell’ANAC all’indirizzo http://dati.anticorruzione.it/#/l190) l’elenco degli Enti per i quali ha avuto “ESITO NEGATIVO” l’accesso automatico ai dati pubblicati e reperibili da parte dell’autorità guidata da Raffaele Cantone attraverso l’URL trasmesso dagli enti entro il 31 gennaio del 2016.

 

Come noto, le amministrazioni locali e territoriali, in base alle regole della Legge 190/2012 art.1 c. 32  (nota anche come Legge Anti Corruzione), entro il 31 gennaio di  ogni anno, devono inviare all’indirizzo comunicazioni@pec.anticorruzione.it la PEC con il modello predisposto e messo a disposizione dall’Anac (versione del modulo aggiornata al 15 gennaio 2016). Tale modello deve riportare obbligatoriamente il codice fiscale della Stazione Appaltante e l’URL di pubblicazione del file XML per l’anno di riferimento.

 

Esclusivamente per l’anno 2017, secondo quanto comunicato dall’ANAC sul suo portale in un avviso è stata disposta la proroga al 20 febbraio 2017 del termine previsto inizialmente al 31 gennaio 2017 per la comunicazione via PEC dell’avvenuta pubblicazione del file XML per gli adempimenti di cui all’art. 1, comma 32, della L.190/2012. La proroga è stata disposta dall’Autorità in considerazione della situazione di emergenza a seguito dei recenti eventi meteorologici e sismici, accogliendo le richieste pervenute da alcuni enti locali interessati.

 

Molti enti, ovviamente, si sono adeguati alla normativa, ma una fetta estremamente consistente ancora no. Spiccano, in questo campione, i Comuni, tra i quali tantissimi hanno avuto “ESITO NEGATIVO”. La nostra redazione ha voluto raccogliere numericamente i campioni di coloro che sono risultati inadempienti alla procedura. In quest’analisi ci soffermeremo sulle Regioni del Sud, ma amplieremo il bacino di dati analizzati, nei prossimi articoli, anche al Centro e al Nord. Premettiamo che sono esclusi da questo campione i comuni che non hanno ancora presentato alcun XML.

 

Dunque, il Sud. In alcune Regioni c’è stata una vera e propria mattanza, con tantissimi soggetti che non hanno portato a buon fine l’obbligo delineato. In totale, nelle Regioni meridionali (Isole comprese) sono ben 592 i Comuni non conformi, suddivisi numericamente nelle seguenti Regioni:

 

  • SICILIA  – 90 Comuni  – 23 % del totale

 

  • CALABRIA  – 172 Comuni  – 42 % del totale

 

  • CAMPANIA  – 183 Comuni  – 33 % del totale

 

  • BASILICATA  – 24 Comuni – 18 % del totale

 

  • PUGLIA  – 65 Comuni  – 25 % del totale

 

  • SARDEGNA  – 58 Comuni  – 15 % del totale

 

Alcune defezioni, soprattutto in Sicilia, sono clamorose: tra i Comuni con ESITO FALLITO troviamo capoluoghi di provincia come Agrigento, Caltanissetta; altri Comuni importanti, come Adrano, Augusta, Avola, Bagheria, Lentini, Monreale e Paternò e altri piccoli Comuni come Barrafranca, Capizzi, Tortorici, Vizzini.

 

In Calabria (regione con la più alta percentuale di errori, il 42%) importanti le defezioni di centri come CastrovillariLamezia Terme, Locri, Rende, Soverato e di un capoluogo di provincia quale è Vibo Valentia.

 

In Campania (la regione con più esiti falliti in assoluto, ben 183) la non conformità più evidente è quella di Benevento, seguita a ruota da Comuni come AversaCasal di PrincipeCapuaEboliErcolano.

 

Situazioni numericamente meno delicate, ma gravi, in Puglia e Sardegna. Risultano però non conformi Comuni grandi come Altamura e Molfetta in Puglia mentre l’irregolarità che spicca di più in Sardegna (che comunque ha la percentuale più bassa di esiti falliti, il 15%) è quella del Comune di Sassari.

 

Invece sembrerebbe spiccare in positivo il risultato della Basilicata: solo 24 i Comuni “incriminati” (che però rappresentano il 18% dei Comuni totali), e con nessun esito fallito tra i principali centri maggiori.

 

Un supporto gratuito e sicuramente utile per ottenere le informazioni utili a comprendere i motivi dello scarto automatico della validazione del file è fornito in rete dalla società Datanet srl di Tremestieri Etneo (CT). Contattando la società, all’indirizzo info@datanetsrl.eu , può essere richiesto un check up gratuito sulla posizione del proprio ente.

 

In allegato l’elenco completo dei Comuni con XML da Esito Fallito nelle Regioni sopra citate.