L’Italia vanta un tasso di imprenditorialità tra i più alti in Europa. Nel nostro Paese, infatti, operano più di 63,6 imprese ogni mille abitanti (nell’Ue, in media, ci sono 35,2 imprese ogni 1000 abitanti). Lo comunica l’Istat nel suo rapporto Noi Italia, chiarendo che, benché tutte le Regioni italiane presentino una media superiore agli altri Paesi comunitari, si registra una differenza piuttosto marcata a livello regionale: nel Centro-Nord, operano 70,1 imprese ogni mille abitanti, nel Mezzogiorno 51,5.
Mediamente, ogni azienda ha una dimensione pari a 3,9 addetti, mentre il turn over si attesta sul 14,3%.
A livello competitivo, siamo invece ben al di sotto della media Ue. Addirittura, se consideriamo il rapporto tra valore aggiunto per addetto e costo del lavoro unitario “l’indicatore – spiega l’Istat – mette in risalto la situazione di sofferenza delle nostre imprese che si collocano all’ultimo posto della graduatoria”. Le nostre imprese producono, infatti, 128,5 euro di valore aggiunto ogni 100 euro di costo del lavoro. Le imprese dell’Unione europea, invece, producono mediamente 145 euro di valore aggiunto ogni 100 euro di costo del lavoro.
Rispetto al 2001, poi, va segnalato che le imprese italiane hanno perso il 4,6% di competitività, specialmente nel settore delle costruzioni e dell’industria; il calo più vistoso si è registrato nel Nord-est(-10,4%). Nel Nord-ovest e nel Mezzogiorno si osserva una contrazione, rispettivamente, del 5,6 e del 4,3%
FONTE: CGIA Mestre