Nell’anno scolastico 2017/18 per tutti i docenti verrà meno l’obbligo di permanenza triennale nella provincia e nella scuola di titolarità.
Potranno presentare domanda di mobilità scegliendo liberamente tra scuola, ambito o provincia. Si potranno esprimere fino a 15 preferenze, con un massimo di 5 riferite a singole scuole, le altre potranno riferirsi ad ambiti o province.
Questi alcuni dei punti cardine dell’accordo politico sulla mobilità del personale docente, che dovrà concretizzatisi nel CCNI concernente la mobilità del personale docente per l’a.s. 2017/18.
Le novità contenute nell’accordo
1. tutti potranno presentare liberamente domanda di mobilità scegliendo tra scuola, ambito o provincia con il conseguente superamento del vincolo triennale.
I docenti potranno esprimere 15 preferenze, fino a 5 scuole e fino a 10 ambiti territoriali. Questa è una modifica rispetto a quanto anticipato ieri, i sindacati sono riusciti ad ottenere un ampliamento del numero delle scuole esprimibili.
Tutti i docenti, indipentemente dall’anno di assunzione, potranno presentare domanda. Questo vuol dire che anche il docente assunto su ambito territoriale potrà richiedere trasferimento su scuola.
2. saranno revisionate le tabelle dei punteggi per valorizzare l’esperienza e il servizio pre ruolo e in altro ruolo prestato nella scuola statale
Le questioni aperte: servizio preruolo equiparato a quello di ruolo, conteggio del preruolo ai fini del raggiungimento dei 5 anni di vincolo su sostegno per richiedere il trasferimento a posto comune. Sembra non esserci apertura per la valutazione del servizio svolto nelle scuole paritarie.
3. il passaggio da titolarità di ambito a titolarità di scuola, fondato su principi di imparzialità e trasparenza, sarà regolamentato in un parallelo specifico percorso di contrattazione
La chiamata diretta sarà regolamentata, oggetto di una specifica contrattazione, i sindacati devono ancora mettere a punto le richieste da inoltrare all’Amministrazione.
4. il 60% dei posti disponibili sarà assegnato alle nuove assunzioni, il 30% alla mobilità, il 10% alla mobilità professionale (da riequilibrare nei successivi contratti).
Queste le nuove aliquote stabilite in fase contrattuale. Spazio alle nuove assunzioni, il 30% va a tutta la mobilità e il 10% ai passaggi di ruolo e/o di cattedra.