INFNIn attesa del CCI 2015 da parte del MEF, si abbozzano proposte per il 2017. L’art. 54 per le progressioni di carriera è lo scoglio da affrontare e risolvere.

 

Pubblichiamo di seguito il comunicato INFN sull’incontro del 14 dicembre scorso.

 
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Salario accessorio I-III

Dopo anni in cui le Organizzazioni Sindacali chiedevano l’apertura formale della trattativa per il rinnovo del Contratto integrativo dei livelli I-III, nell’incontro del 14 dicembre scorso finalmente si è messo all’ordine del giorno questo argomento.

 

La trattativa riguarda gli anni che vanno dal 2014 in avanti. Per ogni anno l’Ente dovrà costituire il fondo su cui verterà la trattativa. Nell’incontro sono stati trattati gli anni 2014 e 2015, che hanno di partenza un fondo di circa 660 K€ annui.

 

Il vicepresidente, che guida la delegazione INFN, ha informato i sindacati che i Direttori sono contrari a riconoscere un incentivo economico a ricercatori e tecnologi, che sia legato ai proventi dei progetti esterni. Giustificando tale presa di posizione con il fatto che i progetti esterni fanno parte della mission dell’Ente, per cui ogni ricercatore e tecnologo sa che il suo lavoro comprende anche i progetti esterni, spingendosi ad affermare che il piacere di fare ricerca supera la velleità di ricercatori e tecnologi ad avere un salario aggiuntivo. E’ stato però aggiunto dalla dirigenza INFN, che i fondi esterni sono estremamente importanti perché permettono all’Ente la possibilità di fare ricerca core nonostante i tagli al Fondo ordinario finanziato dalla Stato.

 

Per quanto ci riguarda reputiamo importanti i fondi esterni per diverse ragioni: incremento dei fondi per fare ricerca, capacità di utilizzare i finanziamenti che l’Italia garantisce all’Europa e che, troppo spesso, vengono utilizzati più dalle altre nazioni che dai nostri ricercatori, possibilità di impiegare le intelligenze nel nostro Paese invece di vederle utilizzate da altri (magari dopo essersi formate da noi), ma anche perché non pensiamo che nel futuro più imminente si possa fare a meno dei progetti esterni per fare ricerca (anche se continuiamo a rivendicare un finanziamento aggiuntivo per la ricerca di base da parte dello Stato). Ma proprio perché tutti sia i sindacati sia l’Ente riteniamo importanti i fondi esterni, dobbiamo riconoscere a ricercatori e tecnologi (così come lo rivendichiamo per tecnici e amministrativi) che vi sia un riconoscimento sul salario grazie ai fondi esterni. Non si tratta di estremizzare dei premi di risultato a chi raccoglie più finanziamenti esterni, ma si tratta di riconoscere a tutto il personale il maggior sforzo a cui è stato sottoposto in questi anni.

 

Nel principio vogliamo che prima venga riconosciuto un fondo utilizzabile per il salario accessorio per ricercatori e tecnologi, dopodiché fissato il fondo, siamo ampiamente disponibili a discutere e trovare delle intese su come questo fondo debba essere distribuito.

 

La nostra proposta per gli anni 2014 e 2015 è che si trovino le risorse per dare un incremento pari a quello che è stato concordato per tecnici e amministrativi, con un’aggiunta di risorse per ridare le indennità tolte ai quei  tecnologi amministrativi, che per la Corte dei Conti ha reputato che si sia sbagliato il capitolo di spesa (ex art 22 del dpr 171/91).

 

Questa è la proposta dei sindacati e ci aspettiamo che questa proposta venga portata al Consiglio direttivo per essere discussa.

 

Salario accessorio IV-VIII

 

Ci è stato ufficializzato che il pagamento del premio di produttività per gli anni 2011-2014 sarà pagato a dicembre. Si tratta di distribuire l’avanzo del salario accessorio (pari a circa 540 K€), con una distribuzione uguale per ogni livello, riferita alle presenze in servizio richieste dalla normativa. Possiamo solo dire finalmente.

 

Per l’anno 2015 l’INFN ha informato i sindacati che nella giornata di venerdì 16 dicembre è stata inviata la risposta alle osservazioni del MEF, riguardo all’accordo siglato. Come si ricorderà l’accordo 2015 prevede l’aumento dell’indennità di ente mensile; in sede di trattativa si è stabilito che l’incremento debba partire da una base di incremento per l’VIII livello di 104 €, a salire per i livelli superiori fino all’utilizzo di tutta la cifra stabilita nel contratto.

 

Per il 2016, se il MEF darà parere positivo al 2015, non si modificherà nulla e si provvederà con il solo consuntivo relativo all’avanzo, per pagare la produttività. In attesa del responso del MEF si è passati a parlare del 2017.

 

Per il 2017 l’Ente vorrebbe aumentare alcune voci di spesa pari a circa 220 K€, ma vorrebbe lasciare inalterato il valore del fondo, proponendo di prendere questa somma da un risparmio dell’indennità di radiazioni che non graverà più sul fondo, ed eliminando l’indennità di disagiata sede. Traducendo: l’Ente ha determinate esigenze (che riteniamo legittime), ma vorrebbe farle pagare al personale (eliminando alcune indennità) invece di mettere risorse aggiuntive sul fondo.

 

Su questo aspetto ci preme riportare al personale le considerazioni fatte al tavolo di trattativa:

 

 

  1. La priorità del contratto integrativo di tecnici e amministrativi per l’anno 2017 sono i passaggi di livello (ex art 54), a partire dall’accordo del 2013 che l’Ente aveva firmato e che il MEF aveva bocciato a causa della mancanza di posti in pianta organica. Con il nuovo decreto Madia (in vigore dal 10 dicembre scorso) la pianta organica non esiste più e l’Ente deve fare il massimo sforzo per dare seguito a quell’accordo che prevede 153 passaggi di livello per tecnici e amministrativi che, lo ricordiamo, non hanno avanzamenti di carriera dal 2009, mettendo le risorse necessarie sul fondo del salario accessorio (nel 2009 si era concordato per un cifra pari a 330 K€).

 

 

Dopo che si sarà provveduto a garantire la carriera ai livelli IV-VIII si potrà discutere di tutto il resto.

 

 

  1. Come FLC siamo stati i primi a parlare di mobilità sostenibile all’interno dell’INFN. Da anni chiediamo che si avviino delle iniziative che incentivino l’utilizzo dei mezzi pubblici invece dell’auto privata. L’INFN da questo punto di vista è ad uno stadio molto arretrato rispetto a molte pubbliche amministrazioni, prime tra tutte le università. Fino ad ora non si è fatto nulla, ma finalmente anche l’Ente sembra interessato a questo argomento. Ma l’approccio è del tutto sbagliato. Secondo l’Ente per incentivare la mobilità sostenibile è necessario per prima cosa togliere la sede disagiata laddove c’è. Secondo noi l’approccio deve essere diverso. Per prima cosa l’Ente deve decidere di investire delle risorse per la mobilità sostenibile; secondo, è riconosciuto da tutti coloro che hanno investito sulla mobilità, che ogni cambiamento in questa direzione va concordata con il personale. Riteniamo che si debbano mettere in campo delle iniziative che sia concorrenziali (alternative e ad adesione volontaria) all’indennità di disagiata sede e debbano essere messe a disposizione di tutte le strutture. L’Ente deve dimostrare al proprio personale, ma anche al mondo esterno, che questo argomento è importante e ci si deve investire. Noi qualche idea ce l’abbiamo, ma dobbiamo sapere su che risorse finanziarie si può contare. Di certo non ci sarà il nostro avvallo ad eliminare tout court la disagiata sede. Piuttosto siamo convinti che un buon progetto vedrebbe un’ampia adesione da parte del personale.

Prossimi incontri

 

Il prossimo incontro di trattativa è stato fissato per il 13 gennaio 2017.

 

A partire dal prossimo incontro di gennaio, oltre ai temi di cui sopra che aspettano risposte, con l’Ente si dovrà discutere della programmazione del reclutamento. C’è l’estrema necessità che si stabiliscano, dopo l’assunzione dei 73 nuovi ricercatori (a cui vanno i nostri complimenti e gli auguri di buon lavoro a tempo indeterminato), le modalità con cui si vuole dare risposta al precariato nell’Ente.

 

Il Consiglio direttivo si riunirà con questo argomento in seduta straordinaria a gennaio. Riteniamo indispensabile che questo argomento sia discusso con le Organizzazioni Sindacali e non solo con i Direttori, chiedendo sin da ora che venga messo all’ordine del giorno dei prossimi incontri di trattativa.