Anche il terzo trimestre 2016 mostra una crescita delle richieste di prestito in Italia. Tale crescita risente fortemente dei bassi livelli dei tassi di interesse con il quale la BCE, da ormai parecchi mesi, sta immettendo nel sistema finanziario italiano una massiccia dose di liquidità, con l’obiettivo principe di far risalire i consumi.
Tutto questo ha portato ad una grande concorrenza tra gli operatori finanziari che, attualmente, stanno proponendo le più svariate offerte di prestiti personali con tassi sempre più appetibili. Ma quali le forme migliori?
Quando si è alla ricerca di un prestito non sempre è facile trovare l’offerta che meglio soddisfa le proprie esigenze. Tra le forme più diffuse all’interno del comparto dipendenti pubblici e privati ritroviamo la cessione del quinto dello stipendio.
La cessione del quinto è un finanziamento a tasso fisso con rimborso a rate costanti ma con la differenza che, in questa forma di contratto, il rimborso delle rate non viene effettuato dal richiedente bensì dal suo datore di lavoro (o dall’istituto previdenziale nel caso di pensionati) e il relativo importo è trattenuto direttamente dal netto in busta paga (o dalla pensione). Il datore di lavoro è pertanto il soggetto deputato a versare le rate a favore dell’Istituto che ha erogato il prestito.
Per capire meglio come funziona questo strumento in rapida ascesa abbiamo intervistato un addetto ai lavori, Francesco Ianora, mandatario di Dynamica Retail SpA, società finanziaria specializzata nell’erogazione di prestiti.
Domanda: Quali sono i requisiti che deve avere il cliente che si accinge a presentare una richiesta di prestito personale?
Risposta: Noi effettuiamo un controllo attento e scrupoloso della busta paga presentata dal cliente. Non accediamo a banche dati che rischiano di “catalogare” il cliente e risultare, il più delle volte, invasive. Dunque trasparenza da una parte e salvaguardia della privacy per rispetto del cliente. Il requisito base, tuttavia, che deve essere rispettato da parte del cliente è l’appartenenza ad una azienda che sia definita “azienda pubblica“.
D: Come si fa a capire se l’azienda in questione, dunque, è “pubblica” o meno?
R: Ve lo spiego in modo estremamente sintetico. Sono ascrivibili a questo specifico insieme tutte le aziende che sono presenti sull’IPA, vale a dire l’Indice delle Pubbliche Amministrazioni. Tutte le aziende presenti in questo elenco, disponibile anche online, sono passibili di cessione del quinto. Anche il singolo utente può controllare autonomamente se la sua azienda è configurabile come pubblica.
D: Per dare avvio alla pratica è necessario recarsi presso uno sportello specifico? Oppure si può dare avvio alla procedura anche “a distanza”?
R: Interfacciarsi con uno sportello “fisico” avrebbe reso la pratica troppo burocratica e lenta. La pratica può essere tranquillamente avviata a distanza, previa consultazione telefonica con operatore di intermediazione qualificato. L’importante, comunque sia, è mettere in chiaro il seguente punto: il contratto della pratica precedentemente inviata sarà perfezionato soltanto dopo la controfirma da parte del richiedente, dopo che il medesimo avrà visionato, nel pieno principio della trasparenza, tutti i passi e le condizioni da sottoscrivere.
D: E se il cliente si dovesse rivolgere a una banca?
R: La cessione del quinto è una pratica delicata. Non tutte le banche, per svariate ragioni, svolgono questo tipo di servizio. Nella maggior parte dei casi la Cessione viene distribuita da agenti iscritti e controllati dal proprio organismo di categoria (OAM) e, pertanto, sottoposti a vincoli più stringenti. Più controlli significano maggiori garanzie per il cliente.
D: Quale peso ricoprono i costi assicurativi?
R: Bisogna onestamente riconoscere che i costi ci sono, e sono rilevanti. Tuttavia un notevole ribasso viene offerto, in questo arzigogolato universo procedurale, ai dipendenti statali. In questo caso essi vengono decisamente privilegiati rispetto ai dipendenti privati, diventando il soggetto ideale per la richiesta di cessione del quinto.
D: Per concludere, nel grande insieme dei dipendenti statali che possono usufruire, vantaggiosamente, di questa pratica possono rientrare anche i docenti di ruolo nel loro anno di prova?
R: Certamente. Anzi, questa categoria è particolarmente avvantaggiata poiché Dynamica è una delle poche società che si occupa di questo particolare tipo di segmento. In tanti altri casi questo target è (colpevolmente) lasciato fuori da questo meccanismo da altre società.