formazione docenti ideaIl MIUR con nota 3373 del 1° dicembre 2016 ha trasmesso il Decreto Ministeriale 797 del 19 ottobre 2016 con il quale è stato adottato il Piano Nazionale di Formazione per il triennio 2016-2019 previsto dal comma 124 della Legge 107/15.

 

Il testo del Piano di Formazione non presenta alcuna novità rispetto a quello pubblicato all’inizio del mese di ottobre. Inoltre il DM 797/16, non ancora registrato presso la Corte dei Conti, segnala in maniera inequivocabile l’intreccio tra fondi nazionali e fondi europei relativi al periodo di programmazione 2014-2020 in tema di formazione del personale.

 

Nella nota di accompagnamento sono fornite una serie di indicazioni riguardo all’utilizzo delle risorse e sono preannunciate alcune azioni formative in relazione alle priorità nazionali definite dal capitolo 4 del Piano Nazionale.

 

La Direzione Generale del personale scolastico assegnerà in tempi brevi alle scuole polo individuate negli ambiti territoriali la quota parte delle risorse previste dal comma 125 della Legge 107/15. In base al Piano di Formazione esse dovrebbe essere pari a non meno di 25 milioni per ciascuno dei tre anni di vigenza del Piano stesso.

 

A tal fine la nota precisa che

 

 

  • il piano formativo dell’ambito non deve rappresentare la somma dei singoli piani – siano essi delle singole istituzioni scolastiche che delle reti di scopo – ma una loro sintesi, una rielaborazione per obiettivi, contenuti e temi, per filiere di ricerca, di sviluppo e di approfondimento
  • nel caso in cui una specifica esigenza formativa non sia individuata nella progettazione di ambito, potrà comunque essere riconosciuta una quota parte delle risorse assegnate
  • è opportuno che ogni iniziativa formativa proposta, sia riferita ad una specifica priorità del Piano (Capitolo 4°)
  • il MIUR, anche attraverso le sue articolazioni territoriali, progetterà e realizzerà le azioni formative nazionali coerenti con le Priorità
  • le azioni nazionali programmate dal MIUR coerenti con le Priorità nazionali dovranno essere considerate nella pianificazione dei piani di ambito e dei piani delle istituzioni scolastiche al fine di evitare sovrapposizioni con la progettazione formativa delle istituzioni scolastiche e delle reti
  • le attività formative scelte dai docenti nell’ambito dell’utilizzo della card, se coerenti con il piano elaborato dal collegio docenti, divengono parte integrante del piano stesso e quindi sono riconosciuti nell’ambito della formazione obbligatoria.

 

 

Riguardo ai CPIA, per i quali il Piano Nazionale di Formazione non spende neanche una parola, saranno costruiti specifici percorsi anche a carattere nazionale. In ogni caso le esigenze formative di queste istituzioni dovranno trovare adeguato spazio nella progettualità dell’ambito.

 

Riguardo alle azioni nazionali di competenza del MIUR la nota ricorda le attività formative già avviate nel Piano Nazionale Scuola Digitale (Priorità 4.3 “Competenze digitali e nuovi ambienti per l’apprendimento”) e la “Formazione dei referenti/coordinatori dei processi sui temi della disabilità e dell’inclusione” di cui alla nota 32839 del 3 novembre 2016, (Priorità 4.5 “Inclusione e disabilità”). Tra le iniziative in cantiere la nota segnala

 

 

  • il Piano nazionale sulle lingue straniere che coinvolgerà i docenti in servizio dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria di secondo grado, realizzato con i Fondi PON Scuola – Programmazione 2014-2020 con inizio delle attività formative dall’anno scolastico 2017/18 (Priorità 4.4 “Competenze di lingua straniera”)
  • il Master per dirigenti e docenti per lo sviluppo di competenze professionali relative alla gestione di contesti scolastici multiculturali (Priorità 4.7 “Integrazione, competenze di cittadinanza e cittadinanza globale”).

 

 

Da un punto di vista della governance dell’intero Piano la nota segnala che la Cabina di Regia prevista dal Piano Nazionale di Formazione (paragrafo 5.1) è costituita dalle Direzioni Generali del Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione e del Dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali, integrate “da un nucleo operativo”. Come è noto compito della Cabina è quello di promuovere, coordinare e monitorare le azioni formative coerenti con il Piano stesso, sia in relazione alle iniziative promosse dal MIUR che alla progettazione degli ambiti territoriali e delle scuole, nell’ottica dello sviluppo professionale continuo del personale scolastico.

 

Inoltre presso tutti gli Uffici Scolastici Regionali sono stati costituiti staff di supporto così stabilito dal paragrafo 5.2 del Piano Nazionale.

 

Commento

 

L’imminente crisi di governo ha condotto il MIUR a pubblicare comunque il Decreto di adozione del Piano Nazionale di Formazione, nonostante non vi sia il visto di registrazione della Corte dei Conti.

 

Anche la genericità riguardo alla struttura della Cabina di Regia Nazionale è un evidente segnale che siamo al termine dell’esperienza di questo governo.

 

La nota di accompagnamento insiste sulle reti di ambito quale riferimento programmatorio indispensabile per le azioni formative a livello territoriale. Quale sia la coerenza tra tali affermazioni e quelle espresse in specifici incontri con i sindacati non è dato sapere.

 

L’intreccio con il Programma Operativo Nazionale «Per la scuola – competenze e ambienti per l’apprendimento» ci ricorda come per il governo italiano fosse indispensabile stanziare risorse nazionali sulla formazione per essere legittimato a utilizzare i fondi europei sulla stessa tematica (cosiddetto criterio di “addizionalità”).

 

Infine, salutiamo come un importante risultato dell’azione della FLC CGIL la previsione di specifici interventi formativi relativi all’educazione degli adulti. La colpevole dimenticanza nel Piano Nazionale di Formazione era stato denunciato con forza anche nel Seminario Nazionale di Bari del 20 ottobre scorso.