referendum 17 aprileSale al 58% (+2%) l’ipotesi di affluenza alle urne, in vista del referendum costituzionale del 4 dicembre, mentre si riduce a un punto la forbice tra Sì e No, a vantaggio di chi è contro la riforma voluta dal governo (39% a 38%). Una settimana fa la situazione era 40% a 37% per il No). È quanto emerge da un sondaggio dell’Istituto Ixè, illustrato oggi ad Agorà (Raitre). Gli elettori del Pd rimangono fortemente propensi a votare sì (73%), quelli M5S e Lega Nord a votare no (69% e 60%).

 

Secondo un sondaggio Ixè, andato in onda oggi ad Agorà (Raitre), il 64% degli italiani non vorrebbe spostare la data del referendum costituzionale a causa del terremoto. Il 34%, invece, sarebbe favorevole allo slittamento del voto.

 

Il referendum costituzionale del 2016 si terrà in Italia il 4 dicembre dello stesso anno per confermare o respingere la cosiddetta riforma Renzi-Boschi, contenuta nella legge costituzionale approvata dal Parlamento il 12 aprile 2016, recante «disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione».

 

La proposta di riforma è stata approvata con una maggioranza inferiore ai due terzi dei componenti di ciascuna camera: di conseguenza, come prescritto dall’articolo 138 della Costituzione,[3] il provvedimento non è stato direttamente promulgato per dare la possibilità di richiedere un referendum confermativo entro i successivi tre mesi, facoltà già esercitata nello stesso mese di aprile 2016. Non essendo previsto un quorum di votanti, la riforma entrerà in vigore se il numero dei voti favorevoli sarà superiore al numero dei suffragi contrari, a prescindere dalla partecipazione al voto.

 

Sarà il terzo referendum costituzionale della storia della Repubblica Italiana dopo quello del 2001, quando vinse il «sì» con un’affluenza di circa il 34%, e quello del 2006, quando invece prevalse il «no» con una partecipazione del 52,5%.

 

Complessivamente avrà luogo durante la 23ª consultazione referendaria svolta in Italia e sarà il 72º quesito sottoposto agli elettori.