A un convegno organizzato dalla Ferrero, il viceministro dell’agricoltura, Andrea Olivero, attacca duramente la campagna contro l’olio di palma. E l’azienda rilancia: “Il nostro olio è migliore rispetto a quello dei concorrenti”.
Già negli scorsi giorni Ferrero ha prodotto un nuovo spot nel quale promuove la qualità dei suoi prodotti, alcuni dei quali contengono olio di palma, un grasso naturale molto impiegato nell’industria alimentare e ultimamente al centro di un ampio dibattito in Italia sulla sua sicurezza.
La battaglia sull’olio di palma infatti viene da lontano, da quella contro i grassi saturi nata negli anni 70. “In nessuno degli studi recenti, però, è stata confermata relazione causale fra consumo di acidi grassi saturi e rischio di malattie cardiovascolari” – spiega Elena Fattore, ricercatrice del Dipartimento Ambiente e Salute dell’Istituto Mario Negri.
D’altro canto molti nutrizionisti consigliano di non assumere più del 10 per cento di calorie derivanti da questi grassi ogni giorno, proprio per consentire all’organismo di smaltirli correttamente. Anche se il tema è molto dibattuto tra i ricercatori, alcuni studi hanno evidenziato che chi consuma molto olio di palma tende ad avere livelli più alti di colesterolo nel sangue.
Dal mese di settembre diversi produttori italiani hanno cominciato a inserire nei loro messaggi pubblicitari la dicitura “senza olio di palma”. Nel suo spot per i 70 anni, l’azienda produttrice di Nutella ha deciso di andare contro corrente: “Siamo in grado di produrre i nostri prodotti utilizzando l’olio di palma perché dal punto di vista della sostenibilità ambientale il nostro olio è migliore di quelli utilizzati dai concorrenti”, dice Alessandro d’Este, presidente e ad di Ferrero commerciale Italia.
Secondo Greenpeace “il modello di rapporti che abbiamo messo a punto con Ferrero come con altre grandi aziende è un modello virtuoso”. Il tema delle deforestazione legata alla produzione dell’olio “riguarda piuttosto le migliaia dei piccoli produttori che non lavorano per grandi aziende”.
Capisco l’interesse di Ferrero e del ministero che hanno speso tanto (rispettivamente soldi e propaganda) per convertire all’olio di palma molte lavorazioni, ma se in tutti i prodotti c’è olio di palma, una persona ne assumerà grandi quantità che saranno state prodotte con grandi deforestazioni. A questo punto preferisco non consumare prodotti con olio di Palma, finchè ci sono prodotti a più basso impatto ambientale e di salute, visto che non è la panacea che ha risolto la fame nel mondo anzi… Poi in genere è meglio iniziare a mangiare di meno.