Cosa si propone il Ministero dell’Istruzione per l’a.s. 2016/17? Lo ha comunicato attraverso l’Atto di indirizzo, che in due paginette riassume gli obiettivi per l’anno 2017, con le aree di intervento.
Per quanto riguarda la problematica in oggetto, il Ministero scrive in maniera laconica “Ridefinire il rapporto funzionale tra formazione iniziale e reclutamento del personale docente”. Stop, niente chiacchere.
Potrebbe significare tutto e niente: di mezzo la delega sul reclutamento, della quale non si conoscono gli sviluppi, nonostante dovrebbe essere approvata entro gennaio 2017 (ma non si faccia affidamento alla data, si rischia di rimanere delusi).
E tra l’implementazione della nuova riforma e l’abbandono del vecchio sistema (50% delle assunzioni da GaE e 50% da concorso), dovrebbe sistemarsi appunto il III ciclo TFA e un nuovo ciclo di TFA sostegno, a lungo attesi.
E se per altre materie il Ministro ha voluto essere esplicito, ad es. è scritto nero su bianco che ci sarà il concorso per Dirigente Scolastico e per DSGA, su TFA e TFA sostegno le notizie si volatilizzano.
A dire il vero solo poche settimane fa il Ministro ha rassicurato sull’avvio del III ciclo TFA, solo per classi di concorso con necessità di posti. Ma non ha detto né quando, né quali sono queste classi di concorso.
Inutile ripetere il danno che ne deriverà ai docenti, sopratttutto a coloro ai quali la legge 107/2015 sbarra l’ingresso anche nella III fascia delle graduatorie di istituto, relegandoli al limbo delle domande di messa a disposizione (perchè, ammettiamolo, i supplenti servono).
Salvo poi essere preoccupati per le numerose abilitazioni conseguite all’estero, dato che in Italia si è fermi al 2014. Ma c’è ancora la volontà di attivare il III ciclo TFA?
Il Ministro stesso imputa i ritardi alle due grandi operazioni di cui si è occupata l’Amministrazione negli ultimi mesi: la mobilità e il concorso. Inoltre nelle commissioni Cultura c’è stato un confronto sull’opportunità di attivare un ciclo d TFA, laddove il governo si è impegnato a riformare il meccanismo di accesso all’insegnamento. Riforma – ricorda il Ministro – che prevederà laurea con crediti che abilitano all’insegnamento, concorso e subito dopo un tirocinio pagato in base allo status.
Ma il Ministro è consapevole che l’avvio a pieno regime richiedere degli anni, per cui l’unica alternativa è di far partire un TFA. Inutile infatti mettere il concorso come procedura di garanzia di preparazione se poi non si dà la carta per accedere. Nelle prossime settimane dunque l’Amministrazione sarà al lavoro per avviare il nuovo ciclo di TFA per le classi di concorso in cui si rileverà il fabbisogno.
In allegato l’atto di indirizzo.