La pressione fiscale continua a crescere in Italia e sfiora i livelli svedesi. Nel 2012 – si legge nel Rapporto Istat ”Noi Italia” – ha raggiunto il 44,1% (dal 42,5% nel 2011 e il 41,3% del 2000) a fronte del 44,7% in Svezia, dato in deciso calo dal 51,7% registrato nel paese scandinavo nel 2000. La pressione fiscale in Italia nel 2012 (44,1) e’ cresciuta di quasi tre punti rispetto al 2000 (era al 41,3%) ed e’ superiore di 3,6 punti percentuali rispetto a quella media dei paesi dell’Ue27 (40,5% in calo dal 41% registrato nel 2000). Il dato italiano – scrive l’Istat – ”e’ risultato complessivamente in linea con la media degli altri paesi europei fino al 2005, mentre successivamente se ne e’ progressivamente distanziato, segnando valori piu’ elevati”. Con riferimento alle maggiori economie europee, nel 2012 la pressione fiscale in Germania e nel Regno Unito risulta inferiore alla media Ue27 (rispettivamente al 40,2% in calo dal 42,1% del 2000 e al 36,8% in calo dal 37,6% del 2000) mentre in Francia risulta significativamente sopra la media Ue27,
attestandosi al 46,9% in rapporto al Pil. Al livello piu’ alto di tassazione si trova la Danimarca con il 48,9% del Pil ma in calo rispetto al 50,1% del 2000. Segue il Belgio con il 47,3% in aumento dal 46,4% del 2000.
FONTE: Confcommercio