coldiretti allarme alimentiL’allerta nei paesi comunitari è partita dalle nocciole e dalla frutta secca in arrivo dalla Turchia. Erano contaminate da aflatossine cancerogene. A queste si aggiungono peperoncino e spezie indiane e arachidi cinesi, ma anche fragole e olive egiziane. Sono parte della lista nera stilata da Coldiretti in base ai dati del Ministero della Salute sul sistema di allerta europeo per rischi alimentari.

 

Allarme da non sottovalutare. Soprattutto da parte dei 9,7 milioni di italiani che regolarmente abbinano ingredienti locali con prodotti provenienti dall’estero. Come la curcuma originaria dell’India o le bacche di goji, i fagioli azuchi e lo zenzero in gran parte di provenienza cinese.

 

Un flusso costante di arrivi tanto “più inquietante” se si considera il fatto che non sempre il consumatore può conoscere l’origine e quindi – se lo ritiene – evitare l’acquisto. E in particolare questo avviene per le materie prime (come le nocciole) che finiscono nei prodotti trasformati dall’industria.

 

Per questo, oltre ad auspicare controlli alle dogane sempre più rigorosi, per la Coldiretti, sarebbe auspicabile l’introduzione dell’etichetta di origine obbligatoria su tutti gli alimenti in commercio e rendere pubblici i flussi commerciali delle materie prime provenienti dall’estero per far conoscere ai consumatori i nomi delle aziende che usano ingredienti stranieri a volte nella preparazione di cibi poi spacciati per Made in Italy.

 

L’agricoltura italiana, i dati sono sempre di Coldiretti, è la più green d’Europa con 285 prodotti a denominazione di origine, il divieto all’utilizzo degli Ogm e il maggior numero di aziende biologiche.