“E’ opportuno che in futuro materie importanti come quella delle bonifiche non vengano trattate in decreti omnibus, che non permettono un serio esame delle commissione competenti, indeboliscono il ruolo del Parlamento e non producono buone leggi. Grazie a un emendamento riformulato all’art.4 di cui sono primo firmatario e che ho presentato insieme ad altri colleghi, è stato evitato il rischio sanatoria sulle bonifiche. L’emendamento, approvato ieri sera dall’Aula ad ampia maggioranza, a differenza di quanto previsto nella formulazione iniziale dell’art.4, conferma il principio del ‘chi inquina paga’ e recepisce la condizione che aveva posto la VIII Commissione Ambiente della Camera nel suo parere al decreto Destinazione Italia. L’articolo 4 del decreto nella formulazione iniziale apriva al pericolo, segnalato anche da Legambiente, che le transazioni per le bonifiche sottoscritte tra coloro che hanno inquinato e i ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico potessero rappresentare una sorta di sanatoria sulle attività di bonifica. Mentre l’emendamento approvato ieri sera dall’Aula precisa che la revoca dell’onere reale per tutti i fatti antecedenti all’accordo di programma è subordinata al rilascio della certificazione dell’avvenuta bonifica e messa in sicurezza dei siti inquinati da parte dell’Arpa, come previsto dall’articolo 248 del Codice Ambientale. Specifica anche che i fondi previsti nel provvedimento non potranno essere utilizzati dai responsabili dell’inquinamento per attuare le bonifiche né la messa in sicurezza dei siti, ma sono destinati solo a favorire la riconversione industriale e quindi lo sviluppo economico dell’area. Un cambiamento necessario, che è stato possibile grazie al contributo del ministro Orlando, alla collaborazione del Ministero dello Sviluppo Economico e all’impegno anche delle forze parlamentari di opposizione, come il M5S e Sel ”, così Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera, sul via libera al Destinazione Italia e all’emendamento correttivo sulle bonifiche che ristabilisce il principio del ‘chi inquina paga’ sventando il rischio di una sanatoria sulle bonifiche approvato ieri sera dalla Camera.
FONTE: Agenzia Parlamentare (www.agenparl.it)