Il liceo diventa come l’università. Addio alle sole lezioni di latino e greco; da questa settimana allo storico “Parini” di Milano gli studenti staranno un po’ meno in classe ad ascoltare i professori di italiano e matematica per poter scegliere dei corsi monografici proposti dalla scuola a classi aperte.
Ci sono i corsi monografici su Boccaccio o Verga, le letture degli articoli della Costituzione, i laboratori di metrica greca e latina accanto a quelli sulla street art a Milano. Ci sono moduli di studio dedicati all’Islam, approfondimenti sul tema religioso nei romanzi di Dostoevskij.
Tocca ai liceali scegliere quali corsi frequentare, come all’università. Ma ogni anno dovranno dimostrare di avere raggiunto un numero sufficiente di crediti formativi per essere promossi, da inserire nel nuovo “curriculum dello studente” introdotto dall’istituto.
L’anno scolastico è diviso in bimestri e le lezioni durano cinquanta minuti anziché sessanta. Il tempio risparmiato è investito per i corsi stile ateneo fissati la prima ora del giovedì per il ginnasio e del venerdì per il liceo e in coda alla mattinata o al pomeriggio. Ogni studente può scegliere liberamente a quale attività aderire e iscriversi attraverso il registro elettronico.
Tutti i prof partecipano alla rivoluzione dell’orario flessibile, ognuno con un’attività. Per attivare un corso devono esserci minimo otto iscritti. Il tetto massimo, invece, dipende dal tipo di corso e la media prevista è fra i 15 e i 20 alunni.
Già nello scorso anno erano state introdotte novità rivoluzionarie al Liceo Parini di Milano. Nella scuola, già da inizio 2016, è arrivato il badge a monitorare presenze, ritardi e movimenti degli studenti. Le tesserine di riconoscimento sono state distribuite a tutti i settecento alunni che frequentano lo storico istituto di via Goito. Ogni tessera ha un codice. Senza, d’ora in avanti non si entra.