La legge di stabilità tra le altre cose ha stabilito, nei commi 207 e successivi, la creazione della figura dei cosiddetto “superprofessori” universitari.
La norma prevede che in via sperimentale venga istituito un fondo speciale denominato “Fondo per le cattedre universitarie del merito Giulio Natta” per finanziare chiamate dirette di studiosi di elevato e riconosciuto merito scientifico. Vengono assegnati a questo scopo 38 milioni di euro nel 2016 e 75 milioni di euro a decorrere dal 2017.
Entro tre mesi dalla legge di stabilità si sarebbe dovuto emanare un DPCM per disciplinare, tra l’altro, i criteri, le modalità, l’inquadramento, la nomina e il funzionamento di commissioni di valutazione, il numero dei posti di professore universitario destinati al reclutamento straordinario e le modalità di assegnazione delle risorse agli atenei.
Trascorsi quasi 10 mesi pare che il DPCM sia in fase di emanazione. Pare, perché tutta questa vicenda è stata sottratta a qualsiasi confronto e manca totalmente di trasparenza. Quello che si è potuto capire è che il MIUR sia stato espropriato dalla gestione di questa vicenda avocata direttamente a sé dal Premier e dal suo staff di professori.
Da quello che “trapela” però si andrebbe verso un inaccettabile strappo delle regole vigenti in materia di reclutamento della docenza universitaria.
Niente concorso e commissari per scegliere i “prescelti”, nominati direttamente dal Presidente del Consiglio.
Come da più parti viene evidenziato si tratterebbe di avere nelle Università 500 superprofessoridi fatto di nomina governativa destinati a “normalizzare” le Università, notorio covo di malaffare e di sprechi!
Sorge anche il dubbio che le recenti esternazioni di Raffaele Cantone rientrino in un progetto più ampio per continuare da un lato il definanziamento e lo strangolamento del sistema universitario e dall’altro il controllo e l’incentivo solo a chi vuole il Governo.
Non saremo passivi se queste anticipazioni troveranno conferma! In tutte le sedi possibili boicotteremo questa vergogna per rilanciare un’altra idea di Università.