cambiamenti-climatici“L’accordo di Parigi sulla lotta ai cambiamenti climatici, il primo in assoluto accordo vincolante globale sul clima, entrerà in vigore il mese prossimo, molto prima del previsto, poiché le condizioni necessarie affinché ciò avvenga saranno raggiunte in seguito alla ratifica a livello Ue”, approvata dal Parlamento europeo con uno storico voto. Il Parlamento ha dato il suo consenso alla ratifica dell’accordo Ue da 610 voti a favore, 38 contrari e 31 astensioni” (procedura: consenso ad accordo internazionale). Così una nota dell’Europarlamento ricordando che così “l’Ue si unirà cosi a Stati Uniti, Cina e India, gli altri principali responsabili delle emissioni di gas serra, in una riunione di novembre a Marrakech fra le parti dell’accordo di Parigi (Cma)”.

 

Le ratifiche di almeno 55 paesi che rappresentano almeno il 55% delle emissioni globali sono necessarie affinché l’accordo possa entrare in vigore. Mentre la prima condizione era già stata soddisfatta, il voto di oggi permette di soddisfare il secondo parametro e quindi far scattare l’entrata in vigore. “Il nostro voto garantisce che l’accordo soddisfi la soglia necessaria. L’entrata in vigore dell’accordo di Parigi meno di un anno dopo la sua firma è un risultato enorme, mentre ci sono voluti otto anni per il protocollo di Kyoto. Il voto di oggi significa anche che l’Ue resta un leader” nella lotta al cambiamento climatico, dice il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz, che ha firmato il documento di trasmissione del parere conforme del Parlamento per la ratifica da parte dell’Ue alla presenza del Segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon, del ministro dell’Ambiente francese e presidente della Cop21 Segolene Royal, del segretario di Stato slovacco Ivan Korcok, in rappresentanza della presidenza del Consiglio, e del presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker della cerimonia di firma.

 

“L’Unione europea ha una lunga esperienza di leadership nella lotta contro il cambiamento climatico”, ha detto Ban Ki-moon prima del voto”. Il Segretario Generale Onu ha ringraziato i deputati europei e sottolineato l’importanza della ratifica dell’Europa. Ha inoltre ricordato che “la lotta al cambiamento climatico non è solo una delle più importanti sfide del nostro tempo, ma anche l’opportunità di costruire un’economia più sostenibile e competitiva e società più stabili”. La maggior parte dei leader dei gruppi politici hanno sottolineato che il voto di oggi mostra anche che cooperare e affrontare le sfide insieme sono l’unica soluzione ai problemi globali. Hanno inoltre insistito sulla urgenza di mettere in pratica l’accordo, e di proseguire con i negoziati sulla scena globale. “Questo è il risultato di un grande lavoro insieme”, che dimostra che ‘Oggi si può!‘”, ha detto il Presidente della commissione ambiente e capo delegazione Pe a Parigi Giovanni La Via (Ppe, Italia).

 

Ora che l’accordo è stato approvato dal Pe, il Consiglio Ue può adottare formalmente la decisione tramite una procedura scritta d’urgenza così che l’Ue, insieme ai 7 Stati membri che hanno già completato il processo nazionale di ratifica, possano depositare venerdì 7 ottobre gli strumenti di ratifica presso la sede delle Nazioni Unite a New York. Finora, 7 Stati membri hanno completato i loro processi di ratifica nazionale, che accompagna quella a livello UE: Ungheria, Francia, Slovacchia, Austria, Malta, Portogallo e Germania. Questi 7 Stati rappresentano circa il 5% delle emissioni globali. Affinché l’accordo possa entrare in vigore, sono necessarie le ratifiche di almeno 55 parti pari ad almeno il 55% delle emissioni globali. Ad oggi 62 parti, pari al 51.89% delle emissioni globali, hanno formalmente depositato gli strumenti di ratifica. In questo contesto, e grazie alla ratifica da parte dell’UE, l’accordo di Parigi entrerà in vigore in tempo per la conferenza sul clima COP 22 a Marrakech dal 7-18 novembre 2016.