L’atteso incontro politico tra Governo e sindacati sugli interventi in materia previdenziale da inserire nella legge di bilancio è slittato a martedì 27 settembre.
E’ necessario, ha spiegato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, fare alcuni approfondimenti. “Abbiamo bisogno – ha detto – di completare il lavoro fatto finora, che è un buon lavoro”. Il ministro ha parlato della possibilità di rivedere gli incentivi sulle assunzioni a tempo indeterminato introducendo maggiore selettività. Per gli interventi sul sistema previdenziale nel suo complesso dovrebbero essere stanziati non più di due miliardi. Il tema sul quale gli attriti sono maggiori resta quello dei lavoratori precoci con l’intenzione del Governo di prevedere uno “sconto” sugli anni necessari a raggiungere la pensione anticipata (42 anni e 10 mesi per gli uomini, 41 e 10 mesi per le donne), probabilmente vicino ai tre mesi ogni anno di lavoro prima dei 18 anni.
Nel complesso su questo tema il Governo non vorrebbe stanziare oltre 600 milioni. Altri 600 milioni dovrebbero essere stanziati per le pensioni basse attraverso l’estensione della cosiddetta quattordicesima anche a coloro che hanno redditi personali complessivi fino a 1.000 euro al mese (al momento il limite è a 750 euro circa, una volta e mezza il trattamento minimo) e il lieve aumento di questa somma aggiuntiva. Altri 500-600 milioni dovrebbero essere stanziati per l’Ape (al’anticipo pensionistico) per le fasce più in difficoltà (come coloro che a pochi anni dalla pensione hanno perso il lavoro). Altri 100 milioni dovrebbero essere stanziati per le ricongiunzioni onerose in modo da rendere possibile senza penalizzazione il cumulo tra periodo contributivi in diverse gestioni.
La stessa cifra dovrebbe andare sul capitolo deilavori usuranti. Il Governo potrebbe decidere di rinunciare agli incentivi sulle assunzioni a tempo indeterminato che si faranno l’anno prossimo. “Il 2017 – ha detto il ministro – e’ l’ultimo anno del triennio di incentivi previsti dal Jobs Act. Stiamo valutando se mantenerli in termini generali, oppure applicarli con una maggiore selettività, magari riferendoli più ai giovani o alle persone in maggiore difficoltà nel trovare una occupazione. Si tratta comunque di una questione che chiuderemo entro qualche giorno”.