Nelle incertezze tipiche che caratterizzeranno il passaggio di consegne potrebbe verificarsi la prescrizione per ben più di un contribuente. L’addio a Equitalia entro la fine dell’anno sembra cosa ormai fatta: al suo posto dovrebbe nascere un dipartimento interno all’Agenzia delle Entrate che riscuoterà i crediti non solo della stessa Agenzia, ma anche delle altre pubbliche amministrazioni (ad esempio Inps, Inail, ecc.).
Con la nascita di Equientrate e l’abolizione di Equitalia, insomma, la riscossione delle somme evase sarebbe affidata all’Agenzia delle Entrate. Ma cosa potrebbe cambiare con la nascita di Equientrate? Non verranno certamente annullati i suoi crediti, anche se è verosimile ipotizzare che con l’attribuzione del compito di riscossione all’Agenzia delle Entrate alcuni di questi potrebbero cadere in prescrizione, considerando che il passaggio da Equitalia ad Equientrate non sarà semplice e immediato. Nel periodo intermedio molti contribuenti potrebbero essere avvantaggiati da un considerevole alleggerimento del carico fiscale.
Il nuovo dipartimento avrà il nome di Equientrate, nato dalla fusione di Equitalia con l’Angenzia delle Entrate le cui regole saranno inserite nella Legge di Stabilità 2017, anch’essa riformata che si chiamerà Legge di Bilancio. Le funzioni di Equitalia, quindi, non moriranno completamente, così come non moriranno i suoi metodi e i suoi crediti, a cambiare sarò solo chi muoverà le fila delle riscossioni, ovvero l’Agenzia delle Entrate.
Gli italiani potrebbero dunque avvantaggiarsi delle difficoltà di Equientrate ad affrontare il cambiamento e la conseguente inerzia nell’interrompere i termini di prescrizione. Allo studio c’è anche un’altra soluzione: quella di dividere le competenze di Equitalia tra le Entrate e il Ministero dell’Economia. La proposta vuole altresì eliminare per sempre l’aggio, lasciando in vita solo gli interessi legali.
L’ultima riforma della riscossione, riguardante Equitalia, è avvenuta con l’entrata in vigore dell’art. 3 del D.L. 30 settembre 2005, n. 203 deliberato dal Governo Berlusconi III,[4], convertito con modificazioni nella L. 2 dicembre 2005, n. 248. con la costituzione di Riscossione S.p.A., che nel 2007 ha preso come nome Equitalia S.p.A.. Fino al 30 settembre 2006 la riscossione era affidata in concessione a privati (prevalentemente banche), in numero di circa 40. Con il D.L. 4 luglio 2006, n. 223.