computazionaleTutto confermato: la legge 107/15 stanzia scarse risorse per interventi episodici e privi di effetti concreti sull’intero sistema educativo. I processi di digitalizzazione delle scuole affidati di fatto ai fondi europei.

 

Nelle scorse settimane il MIUR ha reso noto il Decreto Ministeriale 299 del 6 maggio 2016 con il quale sono individuati ulteriori interventi nell’ambito del Piano nazionale Scuola Digitale previsto dal comma 56 della Legge 107/15 e adottato con DM 851/15. Il comma 62 della Legge 107/15, prevede l’utilizzo dei 90 milioni di euro non spesi per il funzionamento delle istituzioni scolastiche relative al 2014 per finanziarie il PNSD. Con il DM 657/15 sono stati utilizzati i primi 45 milioni di euro per i cosiddetti “Laboratori per l’occupabilità”. Con il DM 299/16 sono impegnati € 16.350.000,00 per le seguenti azioni

 

 

 

Ambito Azione Denominazione dell’azione Risorse
Strumenti azione #4 Ambienti per la didattica digitale integrata – sinergie edilizia scolastica innovativa 2.700.000,00
Strumenti azione #7 Laboratori professionalizzanti innovativi 3.350.000,00
“competenze e contenuti”, azione #15 Scenari innovativi per lo sviluppo di competenze digitali 4.300.000,00
“competenze e contenuti”, azione #24 Biblioteche come centri di informazione e documentazione digitali 6.000.000,00

 

 

 

 

 

Ciascuna delle suddette azioni sarà oggetto (o lo è già stato) di specifiche procedure.

 

Le risorse rimanenti, pari a € 28.650.000,00, saranno oggetto di un ulteriore decreto.

 

azione #4 – Ambienti per la didattica digitale integrata – sinergie edilizia scolastica innovativa

 

Oggetto dell’azione è la “creazione di ambienti di apprendimento innovativi che siano flessibili e adeguati all’uso del digitale attraverso la realizzazione di un maggior numero di aule “aumentate” dalla tecnologia, di spazi alternativi per la didattica che siano flessibili a seconda dell’attività da svolgere e di laboratori mobili in grado di trasformare un’aula tradizionale in uno spazio multimediale”.

 

Destinatari dell’azione sono le istituzioni scolastiche ed educative statali del primo e del secondo ciclo di istruzione i cui edifici scolastici siano già stati oggetto di interventi di edilizia scolastica a valere sulle  risorse di cui all’articolo 18, commi 8-ter e seguenti, del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69 (“scuole sicure”), e i cui enti locali proprietari abbiano concluso e rendicontato i lavori al MIUR entro il 31 maggio 2016.

 

L’azione prevede due procedure

 

 

  • la procedura selettiva all’individuazione delle istituzioni scolastiche
  • la procedura pubblica per l’individuazione dell’operatore o degli operatori economici a cui affidare la progettazione e/o la fornitura degli ambienti innovativi per la didatticaintegrata, in considerazione del grado di istruzione, ai quali le istituzioni scolastiche beneficiarie si rivolgeranno per la fornitura

 

 

Entrambe le procedure sono curate dalla Direzione generale per interventi in materia di edilizia scolastica, per la gestione dei fondi strutturali per l’istruzione e per l’innovazione digitale.

 

Per l’individuazione delle istituzioni scolastiche è prevista una procedura selettiva per l’acquisizione di progetti didattici di monitoraggio civico delle risorse pubbliche investite sui propri edifici scolastici, da realizzare anche con il coinvolgimento degli enti locali, della comunità locale e di soggetti pubblici e privati che hanno partecipato all’attuazione degli interventi.

 

I criteri di valutazione sono i seguenti

 

 

 

 

Criterio Punteggio
qualità della proposta progettuale e dei contenuti, in grado di evidenziare aspetti positivi e criticità max 25 punti
originalità e innovatività degli strumenti utilizzati max 25 punti
grado di approfondimento dell’analisi di monitoraggio civico, in termini di numeri, dati e risorse investite e procedure utilizzate max 20 punti
coinvolgimento attivo di enti locali, soggetti e altri attori del territorio max 15 punti
coinvolgimento della comunità scolastica max 10 punti

 

 

 

 

Il finanziamento massimo per ciascuna istituzione scolastica è pari a € 150.000,00.

 

azione #7 Laboratori professionalizzanti innovativi

 

Oggetto dell’azione è la progettazione e la realizzazione di modelli di laboratori professionalizzanti innovativi per le istituzioni scolastiche statali secondarie di secondo grado, con particolare riferimento agli indirizzi tecnici e professionali.

 

In particolare è prevista la realizzazione di 15 laboratori digitali per gli indirizzi tecnici e professionali e di 3 laboratori per le competenze di base suddivisi in macroaree e per importi massimi secondo la seguente tabella

 

 

 

 

Tipologia Laboratorio Numero laboratori  Importo massimo finanziabile
enogastronomia n. 2 euro 175.000,00 ciascuno
agraria e agroindustria n. 1 euro 175.000,00
robotica e domotica n. 2 euro 175.000,00 ciascuno
arte, design e grafica n. 1 euro 175.000,00
moda n. 1 euro 175.000,00
musica n. 1 euro 175.000,00
sport n. 1 euro 175.000,00
industria e artigianato 4.0 n. 2 euro 175.000,00 ciascuno
meccanica, meccatronica, energia n. 2 euro 175.000,00 ciascuno
trasporti e logistica n. 1 euro 175.000,00
navale n. 1 euro 175.000,00
aeronautico n. 1 euro 175.000,00
biotecnologie e biomedicale n. 1 euro 175.000,00
informazione e comunicazione n. 1 euro 175.000,00
competenze di base (lingue, fisica, chimica, ecc.) n. 3 euro 60.000,00 ciascuno

 

 

 

 

I laboratori innovativi devono garantire, coerentemente con il Piano triennale dell’offerta formativa

 

 

  • una didattica laboratoriale volta a favorire il rapporto con il mondo del lavoro
  • un’apertura della scuola al territorio, con possibilità di utilizzo degli spazi anche al di fuori dell’orario scolastico
  • un effettivo contrasto alla dispersione scolastica.

 

 

Al fine di individuare le istituzioni scolastiche la Direzione generale per interventi in materia di edilizia scolastica, per la gestione dei fondi strutturali per l’istruzione e per l’innovazione digitale, indice una procedura selettiva.

 

I criteri di selezione sono

 

 

  1. qualità della proposta anche in termini di capacità della stessa di favorire il rapporto con il mondo del lavoro con particolare attenzione alle competenze da sviluppare e anche al fine di favorire l’alternanza scuola-lavoro
  2. livello di innovatività dei laboratori
  3. replicabilità del progetto e semplicità di realizzazione,
  4. apertura del laboratorio al territorio e fruibilità dello stesso
  5. coinvolgimento di ulteriori attori del territorio
  6. utilizzo e valorizzazione di spazi esistenti sia all’interno che all’esterno della scuola
  7. eventuale quota di cofinanziamento per la realizzazione del progetto:
  8. connessione alla rete internet di almeno 30 Mb
  9. cronoprogramma e tempistica di realizzazione dei laboratori.

 

 

 

 

azione #15 Scenari innovativi per lo sviluppo di competenze digitali (Curricoli digitali)

 

Oggetto dell’azione è sviluppare percorsi per gli studenti e per i docenti, diretti a incentivare la produzione di contenuti didattici innovativi sui temi delle competenze digitali (diritti della rete, educazione ai media, pensiero computazionale, robotica educativa, lettura e scrittura in ambienti digitali).

 

È prevista la realizzazione di 25 curricoli digitali, ciascuno di importo massimo pari a euro 170.000,00, nelle seguenti aree tematiche

 

 

 

 

Area tematica Numero 
diritti in internet n. 2
educazione ai media (e ai social) n. 3
educazione all’informazione n. 3
stem (robotica educativa, making e stampa 3D, internet delle cose, ecc.) n. 4
big e open data n. 2
coding n. 2
arte e cultura digitale n. 4
educazione alla lettura e alla scrittura in ambienti digitali n. 2
economia digitale n. 2
imprenditorialità digitale n. 1

 

 

 

 

A tal fine è previsto l’avvio di una procedura selettiva volta all’acquisizione di proposte progettuali per la realizzazione dei curricoli digitali. La procedura può svolgersi anche in due fasi distinte e prevede i seguenti criteri di valutazione delle proposte progettuali

 

 

  • qualità della proposta anche in termini di capacità della stessa di favorire lo sviluppo di competenze digitali che siano in grado di accompagnare le attività di apprendimento degli studenti in coerenza con il Piano nazionale per la scuola digitale
  • livello di innovatività dei contenuti del percorso didattico proposto
  • replicabilità del progetto e semplicità di realizzazione
  • coinvolgimento di ulteriori enti, associazioni, fondazioni e attori del territorio
  • eventuale quota di cofinanziamento per la realizzazione del progetto
  • connessione alla rete internet
  • cronoprogramma e tempistica di realizzazione dei curricoli digitali

 

 

azione #24 Biblioteche come centri di informazione e documentazione digitali

 

Oggetto dell’azione è la realizzazione di biblioteche digitali capaci di fungere da centri di documentazione e alfabetizzazione informativa, aperti al territorio circostante, e l’attivazione di una rete nazionale di biblioteche scolastiche.

 

Le biblioteche scolastiche innovative devono garantire:

 

 

  • un’apertura della scuola al territorio, con possibilità di utilizzo degli spazi anche al di fuori dell’orario scolastico e alle altre scuole, anche in sinergia con i sistemi bibliotecari locali
  • la promozione dell’educazione all’informazione (information literacy) e della promozione della lettura e della scrittura, anche in ambiente digitale
  • il contrasto alla dispersione scolastica.

 

 

Destinatarie dell’azione sono le istituzioni scolastiche ed educative statali di ogni ordine e grado

 

L’azione è già stata oggetto di uno specifico avviso (nota 7767 del 13 maggio 2016). Sono state presentate proposte 3333 proposte progettuali che saranno valutate da una apposita commissione nominata con Decreto Direttoriale 313 del 3 agosto 2016.

 

Appare evidente come l’esiguità delle risorse nazionali spinga il MIUR ad utilizzare procedure che privilegiano la costruzione di “prototipi” di eccellenza che dovrebbero rappresentare modelli da replicare in altri contesti. Evidentemente gli estensori dei documenti ministeriali immaginano che le pratiche educative possano essere replicate in altre scuole previa“modellizzazione”, proprio come si farebbe con un processo industriale che può essere trasferito in un nuovo impianto!

 

Il numero limitatissimo di proposte progettuali finanziabili comporta, da un lato, l’attivazione di pesanti processi competitivi tra scuole e, dall’altro, una incidenza sul sistema educativo pari a zero.

 

A fronte di questo modello educativo elitario e competitivo, c’è la risposta corale della scuola militante: oltre tremila istituzioni scolastiche hanno partecipato all’avviso sulle biblioteche. Come il MIUR possa dare una risposta adeguata a queste richieste con risorse irrisorie e una tantum, non è dato sapere.

 

In conclusione anche il DM 299/16 conferma come nell’ambito del PNSD, sia solo il PON “Per la scuola” a prevedere interventi estesi sull’intero sistema educativo, mentre le risorse nazionali stanziate dalla Legge 107/15 o rivenienti da economie degli anni precedenti, vadano a finanziarie interventi una tantum e/o rivolti a un numero limitatissimo di istituzioni scolastiche.