omicidio stradale 2L’ANCI si è subito attivata nelle sedi istituzionali per chiarire alcuni profili critici che potrebbero derivare dalla nuova fattispecie dell’omicidio stradale, anche in seguito alla circolare del Ministero dell’Interno. Si tratta di una fattispecie del tutto diversa ed innovativa rispetto all’omicidio colposo, che presuppone un elemento soggettivo, e i cui caratteri vanno ulteriormente circoscritti, innanzitutto per tutelare i sindaci. Abbiamo già posto la questione ai tavoli ministeriali, sottolineando la necessità di emanare una circolare che chiarisca proprio gli ambiti e le fattispecie di applicazione del nuovo reato.

 

E’ necessario evitare politiche ‘strabiche’, che mentre assumono impegni di dimezzamento dei morti sulle strade non permettono agli amministratori locali di poter intervenire concretamente per raggiungere questo obiettivo secondo i principi di sussidiarietà, trasparenza, adeguatezza. Qui c’è un evidente problema di risorse adeguate a garantire una costante attenzione alla manutenzione stradale e un evidente problema di sblocco del turn over per assicurare il presidio sul territorio. Ciascuno si assuma le proprie responsabilità. L’Istat qualche giorno fa ha acclarato il calo delle entrate comunali e della spesa per investimento.

 

Il nuovo reato di omicidio stradale, che coinvolge i sindaci intervenendo anche sulle eventuali responsabilità di gestione della rete stradale ed autostradale, va per questo motivo chiarito, perché il tema della sicurezza dei cittadini non può non essere declinato anche a favore dei primi cittadini. Abbiamo proposto, anche nell’attuale Decreto legge sugli enti locali in conversione in questo momento alla Camera con apposito emendamento, l’introduzione di misure specifiche per incrementare la sicurezza stradale in ambito urbano. Bisogna allora fare un salto di qualità e parlare di pianificazione della sicurezza stradale, oggi non contemplata. Come si fa a garantire maggiore sicurezza ai cittadini senza un Piano? Un Piano urbano della sicurezza stradale è fondamentale. E’ inoltre necessario che sia sostenuto anche con le risorse del Piano Nazionale sulla sicurezza stradale, che speriamo il Governo intenda rifinanziare per i prossimi anni, nonché con le risorse derivanti dall’obbligo di destinazione del 50% delle multe, che i Comuni riscuotono e che devono investire sulla sicurezza stradale e urbana.

 

Ribadiamo la nostra disponibilità ad un confronto con Governo e Regioni magari in una apposita seduta della Conferenza unificata e che vada nella direzione di una crescita della sicurezza per tutti i cittadini.