Friday the 13th. Calendar, bad luck, time, stress or fear concept.

L’Agenzia ha precisato che ferie e malattia funzionano solo a giornate e non a ore e che non è possibile utilizzarle come permessi per uscire prima dal lavoro o entrare dopo. L’Aran ha sciolto ieri alcuni dubbi ricorrenti tra i dipendenti pubblici in un report dove settore per settore, dai ministeriali agli insegnanti, indica tetti e vincoli in fatto di assenze. Lo ha fatto tramite alcune linee guida diffuse in settimana che riepilogano settore per settore gli orientamenti applicativi in materia di assenze per malattia, infortuni sul lavoro, causa di servizio e ferie. Le raccolte sistematiche degli orientamenti applicativi riportano in forma organica le indicazioni fornite dall’Aran negli ultimi anni e non modificano le prassi applicative riguardanti in particolare ferie e malattie. 

 

Si tratta, ha spiegato il presidente dell’Agenzia Sergio Gasparrini di «indicazioni operative» in materia, che ricalcano «istruzioni riportate nelle nostre raccolte sistematiche ai quesiti e che si rifanno a orientamenti consolidati negli anni». Nessun cambiamento interpretativo dunque ma punti fermi su una materia, quella delle assenze, sotto i riflettori vista la stretta impressa dal governo con il decreto legge anti-furbetti.

 

Le linee guida dell’Agenzia, che guardano a tutti i settori della P.A, dagli insegnanti ai ministeriali, assumono un interesse particolare anche per la coincidenza della loro pubblicazione e l’arrivo dell’estate. Per chi magari vorrebbe smezzare la giornata, partendo ad esempio la sera, l’Aran avverte: «la fruizione delle ferie non può avvenire ad ore». E lo stesso vale per la malattia, «non è frazionabile», anche se nei mesi scorsi se ne era parlato per permettere di far ricadere i permessi ad ore per le visite specialistiche sotto la voce malattia.

 

Non solo, il dipendente può essere richiamato a lavoro dal mare o dalla montagna, ma in questo caso scatta il risarcimento: «per oggettive e prevalenti necessità organizzative l’amministrazione può far rientrare in servizio il dipendente in ferie» ma «il lavoratore ha diritto al rimborso delle spese documentate di viaggio», scandisce l’Agenzia. Invece «occorre segnalare che non si rinvengono disposizioni, legislative o contrattuali, ostative alla fruizione delle ferie successivamente ad un’assenza per malattia e, quindi, senza la ripresa del servizio». Il via libera sulle ferie è tuttavia rimesso al capo. Ed è anche lecito sospendere le ferie per malattia, ma solo dietro adeguata e debita documentazione o ricovero.

 

Replicando a un quesito posto dal personale della Sanità, l’Aran chiarisce che non si può utilizzare la malattia per attività sindacale, che «appare incompatibile con il riposo psico-fisico necessario ad una rapida ripresa della prestazione lavorativa». Si deve dunque ricorrere ai permessi ad hoc. Quanto alla legge 104, l’Agenzia precisa che, a meno di specifiche situazioni, non si possono convertire le ferie già fruite in tre giorni di permessi per assistenza a portatori di handicap. E a differenza della malattia, i permessi ex 104 non possono neppure essere presi nel mezzo della ferie.