Con la riforma del sistema di formazione e reclutamento dei docenti i concorsi daranno contratti a tempo determinato e i docenti dovranno affrontare due anni di tirocinio all’interno delle classi. Alcuni particolari sono inseriti nelle note del Decreto scuola recentemente varato dal Parlamento.
La riforma prevede l’avvio di un sistema regolare di concorsi nazionali per l’assunzione di docenti nella scuola secondaria statale. L’accesso al concorso sarà riservato a coloro che avranno un diploma di laura magistrale o titolo accademico di secondo livello per gli ambiti artistici e musicali.
I vincitori non avranno un contratto a tempo indeterminato, ma un contratto a termine della durata triennale, legato al tirocinio e saranno assegnati a scuole o a una rete di scuole.
Il tirocinio durerà, quindi, tre anni. Al termine del primo anno il docente riceverà un diploma di specializzazione per l’insegnamento secondario. Il corso sarà organizzato dalle Università. I docenti saranno gradualmente assunti come docenti a tempo indeterminato, “anche – leggiamo nel documento – in sostituzione di docenti assenti, presso l’istituzione scolastica o presso la rete tra istituzioni scolastiche di assegnazione”. La sottoscrizione di un contratto a tempo indeterminato avverrà a seguito della valutazione del periodo di tirocinio.
Chi non vince il concorso potrà, comunque, potersi iscriversi a proprie spese ai percorsi di specializzazione organizzati dalle Università.
Nel documento si preannuncia anche una disciplina transitoria per i docenti al momento precari che lavorano grazie alle graduatorie (le cui competenze e la cui professionalità sarà comunque valutata), ma si annuncia che questo sistema diventerà l’unico in vigore per la formazione e il reclutamento dei docenti ed anche per l’effettuazione delle supplenze.